Commedia raffinata e ironica, sofisticata e scanzonata, è svolta con grande maestria tutta in una sala da pranzo, allestita con cura da Pedro per la cena di settantesimo compleanno di Alejandro, suo compagno di una vita. Invitati nella elegante casa di Pedro e Alejandro sono gli eterni amici di sempre: tre coppie gay (due maschili e una femminile), una coppia etero e un single.

Nel corso della serata si svolgono divertenti dialoghi e infervorati dibattiti, si fanno dolorose confessioni e meditate rivelazioni, ma tutto sempre con generosità di modi e di affetti.

Ogni parola appare calibrata per offrire una sorta di manuale di comportamento civile tra gay ed etero, per dare  la giusta misura e il giusto rilievo a situazioni difficili e a problemi imbarazzanti. Il film è così una specie di corso di bon ton  – lungimirante e moderno – utile nella vita di oggi di ognuno di noi, ma sempre esposto in modo divertente e godibile, mai pedante né didascalico, ricco di sfumature e con una partecipazione corale e appassionata di tutti i protagonisti – bravissimi – ognuno con il proprio apporto emotivo ed esperienziale. Alla fine, con intelligenza, amore e generosità, i problemi si risolvono sempre.

La regia di Lucas Santa Ana non è mai opprimente anche se la vicenda si svolge tutta in un unico spazio chiuso e non sfigura accanto a opere analogamente realizzate  anche da registi più famosi (tipo Carnage, di Roman Polanski). Il copione di Gustavo Pecoraro è profonde e sensibile.

In concorso per il 39° Lovers film festival di Torino 2024, questa commovente commedia è dedicata a Claudio Da Passano (Alejandro) morto a 66 anni, poco dopo la conclusione delle riprese.