Marco Polo: al Dal Verme le avventure dell’esploratore sulla Via della Seta

Le due repliche in forma concertistica dell'opera ispirata alle avventure del personaggio storico. Il direttore Muhai Tang: «Un incontro di arti e culture attraverso la musica»

È stata protagonista ieri al Teatro Dal Verme di Milano la seconda replica (la prima domenica 22 settembre) dell’opera Marco Polo, ridotta per l’occasione in forma concertistica. Marco Polo è la prima opera originale in lingua cinese e sarà in prima esecuzione europea in Italia al teatro Carlo Felice di Genova domenica 29 settembre con libretto di Wei Jin, musiche di Enjott Schneider e Shaosheng Li, la regia di Jingfu Shi e l’interpretazione di Polo del tenore italiano Giuseppe Talamo.

Una rappresentazione più breve, ma non di minore impatto musicale grazie all’orchestra e coro del Carlo Felice, al maestro del coro Francesco Aliberti e al cast di cantanti d’eccezione presenti sul palco. «L’incontro di culture e arti rappresenta l’idea alla base dell’operadichiara il Maestro Muhai Tang – A partire dall’orchestra sul palco, formata da musicisti di entrambi i paesi e presenta strumenti musicali derivanti sia dalla tradizione Classica europea sia da quella cinese, come il violino a due corde erhu.»

Marco Polo è un viaggio musicale ispirato all’epica traversata dell’esploratore veneziano duecentesco e le sue avventure nell’impero del Kublai Khān, e poi sulla Via della seta di ritorno verso la Serenissima. «La figura di Marco Polo è molto presente nell’immaginario collettivo sia italiano che cinese – continua Tang – Anche se non abbiamo molte informazioni riguardo la figura di Marco Polo, sappiamo bene come fu non solo un diplomatico interessato a relazioni politiche e commerciali tra Italia e Asia, ma un vero e proprio esploratore affascinato dalla cultura cinese che approcciò con curiosità e apertura.»

La musica, dunque, come veicolo di espressione e di confronto artistico allo stesso tempo. Un contenitore artistico che mette a confronto diversi background culturali ma anche stilistici, come affermato infine dal Maestro Tang: «Nell’opera c’è molto dialogo, avvicinandosi molto a opere come il Falstaff, ma ci sono delle idee che io ritengo molto affini allo stile cinese, come l’Aria inserita appositamente nell’opera

Lo spettacolo, prodotto in occasione del 50° delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, nasce su commissione delle realtà China Arts & Entertainment Group Ltd., Guangzhou Publicity Office, Guangzhou Municipal Culture, Radio, Television and Tourism Bureau, CPAA Theatres e Silk Road International League of Theatresinsieme a We Opera Studio Holding Ltd.