Il romanzo d’esordio di Pablo Tusset (spagnolo, classe 1965) è stato pubblicato da Feltrinelli nel 2004, passando un po’ sotto silenzio. La cosa stupisce parecchio perché il romanzo, anche a una lettura superficiale, è veramente travolgente.
Il protagonista della storia è Pablo Miralles, trentenne sociopatico, pigro, fannullone e arrogante. Benché provenga da una ricca e influente famiglia di Barcellona, Pablo preferisce vivere di espedienti, tra bugie e calzini sporchi. A renderlo ancora più autentico contribuisce il suo aspetto fisico, per nulla attraente. E’ una vera liberazione incontrare finalmente un eroe brutto, grasso e antipatico.
Queste caratteristiche non lo rendono meno intelligente: Pablo è un nerd della filosofia che sa bilanciare perfettamente l’analisi di complessi scritti filosofici e la sua vita da ubriacone, con un conto sempre aperto al bar di Luigi. Questo finché un giorno il fratello Sebastián, anche detto The First, lo contatta offrendogli una grossa somma in cambio di un lavoretto apparentemente semplice: tenere d’occhio una villetta, davanti alla quale è sempre appeso un bizzarro laccetto rosso. Dopo questa telefonata, ci ritroviamo coinvolti in un turbine di eventi misteriosi: The First scompare, la sua segretaria pure e Pablo si ritrova a svolgere il ruolo di detective. Le sue ricerche ci permettono di entrare in contatto con una serie di personaggi, tutti sfaccettati e meravigliosamente descritti: i genitori di Pablo, la cognata Lady First, l’esplosiva Carmela, la mitica Fina. Personaggi reali, dipinti con colori vividi, indimenticabili.
Pablo “Baloo” è il protagonista di un’avventura incredibile, che riesce ad essere allo stesso tempo strampalata e travolgente. Sullo sfondo una Barcellona variegata: magica, incantevole nelle vie più antiche e segrete, ma anche frenetica, paradigma della metropoli occidentale. Una dicotomia che ritroviamo, pagina dopo pagina, in un romanzo intrigante, leggero e ben scritto. Ma la caratteristica che lo contraddistingue di più è l’umorismo travolgente, capace di far ridere fino alle lacrime. Il lettore è catturato nella rete di Pablo Miralles, nelle sue avventure amorose e nelle sue ordinarie serate alcoliche, che lo condurranno ad un finale davvero inaspettato. Anche qui, Tusset ci sorprende con un’ultima strizzata d’occhio: en passant Pablo ci lascia il suo indirizzo mail, permettendo ad ogni lettore di contattarlo e di discutere con lui l’esito di questa pazza avventura.
Pablo Tusset, Il meglio che possa capitare a una brioche, Feltrinelli, 2004, pp. 310, 8.00 euro