Il regista, documentarista e attivista politico americano Michael Moore ha presentato alla Festa del Cinema di Roma il suo ultimo documentario Fahrenheit 11/9.

9 Novembre fa riferimento alla data di elezione al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, una data che secondo il regista segna una frattura per l’America, un periodo di retrocessione. Analizza la vittoria di Trump contro l’avversaria Hilary Clinton in relazione alla crisi.

Sia Bush che Trump hanno entrambi perso le elezioni a maggioranza assoluta di votii, Al Gore superò Bush di un milione e mezzo, Hillary di tre milioni contro Trump a causa di una legge che non è stata riformata come sarebbe giusto in una vera democrazia.
Denuncia anche la sua delusione contro il Presidente Obama per non aver fatto abbastanza per la cittadina di Flint nel Michigan quando è scoppiata l’emergenza dell’acqua avvelenata dal piombo.

Si schiera apertamente (giustamente) con i movimenti contro la vendita delle armi e supporta i giovani che sono spaventati di andare a scuola a causa delle stragi che si sono più volte manifestate negli Stati Uniti.