«Pensate, quando parliamo di balene, oceani e baleniere, di vederli davvero…». È con un gran trucco teatrale che Moby Dick, il celebre capodoglio bianco del romanzo di Herman Melville, farà la sua apparizione sul palcoscenico del Teatro Verdi. Un finale a lungo pensato impossibile, ma che Elio De Capitani ha saputo mettere alla prova. Perciò Moby Dick alla prova, il testo di Orson Welles nella traduzione di Cristina Viti fa il suo esordio al Teatro Verdi mercoledì 26 marzo alle 20.30, in replica fino a domenica 30 marzo.
Tutto inizia dal celebre regista Orson Welles, che a metà degli anni Cinquanta riscrive il romanzo di Melville prevalentemente in versi sciolti, e crea un nuovo capolavoro, epico e dal respiro shakespeariano. Una sfida accettata da Elio De Capitani che con questo spettacolo, una co-produzione del Teatro dell’Elfo e del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, ha portato per la prima volta in Italia la drammaturgia di Welles, dedicandola alla memoria del regista Gigi Dall’Aglio.

Nei panni di un Achab introverso e perduto nella sua ossessione, Elio De Capitani guida una ciurma di attori e musicisti, composta da Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Massimo Somaglino, Michele Costabile, Giulia Viana, Vincenzo Zampa e Mario Arcari. Il risultato è uno spettacolo totale, sintesi perfetta del romanzo che restituisce magistralmente i personaggi unendo la drammaturgia di Welles con parti cantate dal coro diretto da Francesca Breschi e le musiche eseguite dal vivo da Mario Arcari, con i costumi realizzati da Ferdinando Bruni e le maschere di Marco Bonadei, mentre luci e suoni sono curati da Michele Ceglia e Gianfranco Turco.
Venerdì 28 marzo, alle ore 18, si terrà nel Foyer del Teatro Verdi l’appuntamento con A scena aperta dove il pubblico potrà conoscere gli interpreti.
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