My art è la storia di Ellie Shine, artista disillusa sul calare degli anni. Un’esistenza trascorsa con il desiderio di fare dell’arte la sua professione, ma anche con la rassegnazione a una vita da insegnante, circondata da gente di successo e senza un marito. Una vita tranquilla, a certi tratti piacevole, ben lontana però dai sogni che Ellie nutriva da ragazza, e che la porta a uno stato sempre più pressante di depressione.
Tutto questo fino a quando un’amica, artista affermata, le propone di utilizzare la sua casa estiva e il suo studio. Ellie intravede in questa opportunità una svolta e, insieme a John, avvocato disilluso, e ai due (ex) attori, ora suoi giardinieri, Frank e Tom, (ri)comincia la sua vita da artista, nel tentativo di rifare vecchi film hollywoodiani. Una nuova vita iniziata a 65 anni, esattamente quando Ellie aveva deciso di lasciarsi andare, non riponendo alcuna fiducia nel futuro.
My art racconta la storia di una donna che, a 65 anni, non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. Ed è una storia di speranza che ci insegna che l’alzare bandiera bianca non è altro che una “ragnatela mentale”, il più delle volte fittizia.
La figura di Ellie è camaleontica. Insegnante priva di una vita al di fuori della scuola, per i suoi studenti. Donna piena di sogni e di desideri, nella sua realtà. E donna con il coraggio di prendere in mano la sua vita e stravolgerla a un’età in cui generalmente si fa il punto della situazione, si tirano le somme di un trascorso nel quale una persona dovrebbe avere i suoi punti fermi. Punti fermi che Ellie in effetti ha: il lavoro, la casa, gli amici. Ma che non la soddisfano e la portano, a 65 anni, a decidere di abbracciare una nuova vita, lasciando crollare ciò che prima aveva costruito.