Lalo è un influencer messicano del sesso: pubblica foto del suo corpo nudo e videoporno per i suoi follower sui social media, in pratica dirige la propria vita: posa e posta. Ma in privato, fuori dal personaggio e con gli abiti indosso, gli piomba addosso una nube di solitudine e angoscia. “Dove va il desiderio quando la vita si trasforma in uno spettacolo di sesso?”
Pornomelancolía prende la pornografia come punto di partenza per riflettere sul rapporto tra sessualità e lavoro, sull’essere pubblico e sentirsi soli. Il regista Manuel Abramovich – Orso d’argento 2019 a Berlino con il cortometraggio Blue Boy – ha raccontato a Variety che il suo film “Pornomelancolía non riguarda la pornografia, ma è una storia su come percepiamo lo sguardo degli altri”.
L’attore principale Lalo Santos nella vita è vero un sex-influencer con quasi 220.000 followers su Twitter. “Ponomelancolía non è un documentario su Lalo Santos – ha raccontato il regista argentino -. È un film fatto con lui. Insieme durante il processo, abbiamo parlato di vari problemi e li abbiamo trasformati in scene. Combinando elementi più tipici del documentario, insieme ad altri più vicini alla finzione”.
In Concorso al San Sebastian International Film Festival 2022, Ponomelancolía incuriosisce il dietro le quinte della vita di un attore gay porno, ma non riesce ad approfondire abbastanza, a dare una lettura della solitudine dell’uomo fuori dalla fotocomera del cellulare o uscito dal set.