Gli anniversari della scomparsa di Ezra Pound e il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, divengono per il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia occasione per produrre tre nuovi allestimenti.
Con una tournée in tutto il Veneto, tra l’11 e il 26 gennaio 2023, torna in scena, Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale insieme a OTI – Officine del Teatro Italiano, nell’ambito del progetto VenEzra promosso dalla Regione del Veneto. Una produzione che, insieme a Pasolini/Pound. Odi et amo, de Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, e a Pà, sempre del TSV, rientra tra le iniziative dei due Teatri Stabili dedicate a queste due discusse figure di intellettuali, scrittori e poeti del XX secolo. Lo spettacolo Ezra in gabbia, liberamente tratto dagli scritti e dalle dichiarazioni di Ezra Pound, drammaturgia e regia di Leonardo Petrillo, protagonisti Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, si basa sulle ossessioni per la giustizia, per la libertà, per l’usura che corrode la società, del poeta Pound e sul suo sentirsi inadeguato, per non essere riuscito, se non a sprazzi, a far fluire carità e amore in un universo segnato da incongruenze sociali e artistiche. La tournée di Ezra in gabbia farà tappa al Teatro Verdi di Padova (dall’11 al 15 gennaio 2023). Seguiranno poi repliche al Teatro Mario Del Monaco di Treviso (dal 20 al 22 gennaio), al Teatro Toniolo di Mestre (il 25 e 26 gennaio) e, in via di definizione, in altri Teatri in collaborazione con Arteven – Circuito Teatrale Regionale del Veneto. E’ già in programma la realizzazione di un video dello spettacolo che sarà proposto su Rai5.
Un percorso teatrale quello dello Stabile del Veneto e delle Officine del Teatro Italiano ripreso dalla produzione dello Stabile del Friuli Venezia Giulia Pasolini/Pound. Odi et amo, che ricostruisce la preparazione alla storica intervista che, nella sua casa di Calle Querini a Venezia, il “poeta emarginato” Ezra Pound rilasciò per la Rai nel 1967 “all’intellettuale eretico” Pier Paolo Pasolini. Attraverso la parola, proiezioni e stralci di quella memorabile conversazione, Maria Grazia Plos e Jacopo Venturiero, sempre per la regia di Leonardo Petrillo, evocano sulla scena i due grandi pensatori del secolo scorso, di due universi distanti ma con il medesimo amore per la poesia. Quanto attuale rimarrà Pier Paolo Pasolini anche dopo questo centenario? Questa è la domanda che si pongono Marco Tullio Giordana e Luigi Lo Cascio con Pa’, in prima nazionale al Teatro Goldoni di Venezia il 17 novembre e in replica fino al 20, poi al Teatro Verdi di Padova dal 14 al 18 dicembre. Una cernita nell’immenso opus pasoliniano che non ha certo l’ambizione di dire tutto né fornire il quadro nemmeno abbozzato, ma di scegliere quanto per gli autori c’è di indispensabile, al punto da riassumerlo nel vocativo con cui lo chiamavano i ragazzi: a Pa’, per invitarlo a tirare due calci di pallone o chiedergli di fare una comparsata in un film.