Una normale famiglia americana si trasferisce in una tipica casa di un tipico sobborgo americano. Ma poco a poco capiscono di non essere soli. Tuttavia, questo non è il consueto film di case infestate: il regista è Steven Soderbergh e questo ci fa capire che Presence non è il solito horror.
Presence inizia con una lunga sequenza in soggettiva che parte dall’interno di un armadio per arrivare fino all’ingresso e alla porta chiusa di una bellissima casa in un classico sobborgo americano borghese (è stato girato nel New Jersey). L’agente immobiliare Cece (Julia Fox) sta aspettando una famiglia in visita all’immobile. La prospettiva è quella di qualcuno invisibile – ed è facile intuire sia la presenza del titolo – e sono i suoi occhi a vedere per noi e a seguire ciò che accade.

La madre in carriera Rebekah – Lucy Liu davvero molto convincente – ha un debole per il figlio Tyler (Eddie Maday) campione sportivo della scuola. Il padre Chris (Chris Sullivan) è legato ad entrambi i figli, ma segue particolarmente Chloe (la rivelazione Callina Liang) che non è la favorita né della madre, né del fratello. Dopo un po’ Chloe sente – o si accorge – che c’è qualcosa o qualcuno nella sua camera: non una presenza minacciosa, ma un’entità che vuole farle sapere di essere lì. Noi sappiamo che questa presenza è lì per un motivo, perché ha bisogno di qualcosa, ma non sappiamo ancora cosa.
La Presenza non è cattiva, forse più curiosa e un po’ spaventata. Potrebbe essere la sua migliore amica Nadja che è morta di recente in circostanze misteriose?
La nostra prospettiva è quella dell’entità che osserva tutte le interazioni della famiglia: i genitori che discutono, il figlio che diventa amico del ragazzo più cool della scuola – ma anche quello il cui comportamento diventa sempre più sospetto – Ryan (West Mullholland); Chloe che studia ma sembra sentirsi sempre un po’ fuori posto finché non inizia una relazione proprio con Ryan, all’insaputa del resto della famiglia.
Diretto da Steven Soderbergh e scritto da David Koepp, Presence – che si ispira a suggestioni provate dallo stesso Soderbergh quando si trasferì in una casa in cui anni prima era stato consumato un omicidio – è più un thriller emozionale che un horror, pur mantenendo elementi di paranormalità.

La prospettiva del racconto cambia completamente: la ripresa in soggettiva coinvolge lo spettatore facendo diventare lo sguardo dell’entità intrappolata nella casa anche il nostro sguardo. Quando Chloe guarda direttamente dentro l’obiettivo ci sentiamo quasi fuori posto, bloccati come la presenza che non può comunicare ma solo osservare.
Lo sceneggiatore David Koepp costruisce un personaggio fondamentale nel racconto, la Presenza, che però non vediamo mai. Soderbergh, che ha curato anche fotografia e montaggio, non ci fa mai uscire dalla casa, ma non c’è claustrofobia. L’entità presente nella casa scruta le dinamiche familiari complicate e complesse, e i legami di questa famiglia che si stanno lentamente dissolvendo. Il fulcro di tutto è Chloe, al centro di questo non convenzionale dramma familiare che capovolge il genere horror, ne elimina gli elementi violenti e paurosi, si concentra sulle emozioni e sull’empatia. Il risultato è comunque piuttosto inquietante e il film è davvero interessante e coinvolgente.
Titolo originale: Presence
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura: David Koepp
Interpreti: Lucy Liu, Chris Sullivan, Julia Fox, Eddy Maday, Callina Liang, West Mulholland
Durata: 85 minuti
Distribuzione: Lucky Red
Uscita Italia (Cinema) 6 febbraio 2025