È il 1770 e su una isola deserta della Bretagna, Marianne (Noémie Merlant), pittrice di talento, viene ingaggiata per dipingere il ritratto di Héloïse (Adèle Haenel, in un ruolo pensato apposta per lei), una giovane donna che ha da poco lasciato il convento per sposare l’uomo a lei destinato. Ma Héloïse tenta di resistere al matrimonio combinato dalla madre, una nobildonna italiana decaduta (Valeria Golino) e si rifiuta di posare, tanto che il predecessore di Marianne ha abbandonato il campo lasciando un ritratto senza volto. Su indicazione della madre, dunque, Marianne dovrà fingere di essere una dama di compagnia, accompagnando  Héloïse  nelle sue passeggiate di giorno e poi dipingerla di  nascosto, di notte, basandosi solo sul ricordo.

Marianne ed Héloïse  non si incontreranno subito, ma fin dal primo incontro scatta tra loro una alchimia fatta di sguardi e parole che diventerà un amore travolgente e inaspettato.

La “giovane in fiamme” non si riferisce, naturalmente, solo al dipinto che compare in una delle prime scene, quando, qualche anno dopo le vicende narrate, una delle allieve di Marianne scopre il ritratto e glielo mostra, chiedendone il significato. Quel ritratto nasce dal ricordo dopo una una festa notturna in cui l’abito di Héloïse per un breve momento aveva preso fuoco mentre un gruppo di donne danzavano e cantavano – in latino – intorno al fuoco. Ma naturalmente qui la regista e sceneggiatrice è Céline Sciamma, e quindi c’è molto di più. Il fuoco diventa metafora della passione che nasce tra le due ragazze, della ispirazione creativa che infiamma Marianne mentre dipinge il ritratto, soprattutto quando Héloïse, dopo una iniziale riluttanza, decide di posare di fronte alla pittrice.

Pur differente dai precedenti e pluripremiati Tomboy (2011) e Naissance des Pieuvres (2007), a partire dall’ambientazione storica e non contemporanea,  Ritratto della ragazza in fiamme ha in comune con le opere precedenti della Sciamma un percorso di crescita interiore per entrambe le protagoniste: Héloïse, giovane e inesperta, è sopraffatta da emozioni fino a quel momento sconosciute, mentre Marianne, più adulta di Héloïse, scopre sentimenti più profondi e forse sopiti fino a quel momento. Le figure maschili sono lontane – come il promesso sposo di Héloïse – o pressochè invisibili. Perché lo sguardo della regista, che diventa anche quello dello spettatore, vuole e deve essere profondamente ed intensamente femminile.

Céline Sciamma si prende tutto il tempo per descrivere con piccole pennellate narrative la nascita di un amore che – scopriremo nelle due straordinarie, delicate eppur potenti scene finali del film – durerà per sempre, senza mai svanire, anche quando la vita separa i destini delle due donne. Il rapporto tra Marianne ed Héloïse nasce  sulle scogliere battute dal vento e dalle onde dell’Oceano Atlantico, o nella cucina scarna e disadorna del castello disabitato e non restaurato usato come set e congelato dal tempo – ambienti e paesaggi mirabilmente fotografati da Claire Mathon. L’amicizia e poi una sorta di reciproco abbandono ai propri sentimenti diventa amore sotto lo sguardo della giovane cameriera Sophie (Luàna Bajrami), che ne diventa anch’essa quasi complice, dopo che le due ragazze l’aiutano ad abortire.

Ma il racconto si concentra soprattutto sul ricordo di un grande amore.

Come nei precedenti film della Sciamma, ci sono una tale intensità di racconto e una tale sovrapposizione e densità di temi – l’amore, la rinuncia, il mistero, l’ossessione, il mito del sogno, la sofferenza legata alla creazione artistica –  che il racconto è avvincente quasi come un thriller, dall’inizio alla fine. E come sempre nei film della registra francese, nulla è lasciato al caso, ogni singolo elemento è studiato per catturare le emozioni dello spettatore. Perfino l’assenza di una colonna sonora e di musica – se non in due momenti fondamentali della storia – sostituita dal silenzio e dai rumori della natura.

Ancora una volta, un film geniale e davvero bello.

Titolo originale: Portrait de la jeune fille en feu
Anno: 2019
Nazione: Francia
Durata: 120′
Regia: Céline Sciamma
Protagonisti: Valeria Golino, Adèle Haenel, Noémie Merlant, Luàna Bajrami, Cécile MorelProduzione: Arte France Cinéma, Hold Up Films, Lilies Films
Distribuzione: Lucky Red
Web: http://www.luckyred.it/movie/ritratto-della-giovane-in-fiamme/
Data di Uscita: 19 dicembre (cinema)