La produzione del film, diretto da Jake Schreier, si è conclusa il 17 agosto 2012 negli Stati Uniti. Viene narrata la storia di un pensionato, Frank, affetto dal morbo di Alzheimer a uno stadio inziale. Il protagonista vede la sua vita cambiare radicalmente quando si ritrova in casa un robot regalatogli dal figlio, preoccupato per la progressiva perdita di autonomia del padre. La presenza di questo robot è inizialmente mal vista dall’uomo, ma con il tempo tra i due si instaura un bizzarro legame di amicizia che fa riemergere il vecchio vizio di Frank: il furto.

Il film rientra nel genere fantascientifico in cui sono presenti robot senzienti e di forma umanoide, alcuni dei quali sono adoperati per aiutare gli anziani, come nel caso di Frank. Tuttavia, la storia non è troppo lontana dalla realtà, poiché in alcuni paesi, come il Giappone, esistono già simili forme di intelligenza artificiale in grado di badare agli anziani.

Al principio Frank non accetta la realtà dei fatti e, a causa del suo orgoglio, non riesce a mettersi nei panni dei figli, che lui crede lo stiano trascurando. Questo è un aspetto fondamentale della vicenda: il film si sofferma infatti sul rapporto tra genitori anziani e figli, i quali non sembrano sempre avere la giusta attenzione verso chi li ha messi al mondo.

Come nella realtà molti anziani sono riluttanti ad accettare un aiuto esterno per non rinunciare alla loro autosufficienza, così Frank, un uomo orgoglioso e fiero della sua indipendenza, non riesce a tollerare che un robot faccia le cose al posto suo. Con il progredire della trama, però, Frank e il robot si avvicineranno sempre di più, tanto che l’uomo arriverà a dare un nome all’improbabile compagno di avventure che fino a quel momento non voleva nemmeno considerare.

Un film davvero emozionante, con un finale dolce amaro che vi saprà commuovere, oltre a farvi riflettere sulla natura e sulla psicologia umana. Se state cercando una pellicola che soddisfi questi requisiti, non possiamo che consigliarvi questo film.

Ludovica Di Virgilio, Beatrice Lorenzon, Giulio Nadali e Letizia Porzio