
Mentre si avvicina il debutto in prima assoluta de La moglie saggia di Carlo Goldoni (regia di Giorgio Sangati) al Teatro Ivan de Zajc a Rijeka, co-produzione dello Stabile Veneto con il Dramma italiano – Teatro Nazionale Croato di Rijeka, al Teatro Verdi di Padova sono stati presentati due progetti in cui è coinvolto il teatro pubblico presieduto da Giampiero Beltotto. Nell’ambito del progetto europeo STORM – Shakespearean Theatre for Outlasting Resilience in Mental Health, finanziato all’interno del Programma Europa Creativa, nella Città del Santo è stato costituito un team di esperti di teatro e di salute mentale su indicazione di Teatro Stabile del Veneto, Teatro Nazionale Marin Sorescu di Craiova, compagnia Fringe Ensamble di Bonn e Fondazione Fitzcarraldo con la collaborazione del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova. Nel 2025 e 2026 il regista Frank Heuel assieme alla drammaturga veneta Marta Dalla Via, due attori, un ricercatore e uno psicologo specializzato nelle problematiche giovanili, coinvolgeranno 90 giovani di diverse nazionalità in tre workshop che saranno condotti tra Italia, Romania e Germania con l’obiettivo finale di mettere in scena una co-produzione internazionale incentrata sulla salute mentale e ispirata alle opere di Shakespeare, che debutterà nell’estate 2026 e girerà poi l’Europa in tournée. L’obiettivo è, da un lato, abbattere gli stereotipi legati alla salute mentale, dall’altro dotare gli artisti di strumenti e conoscenze utili a operare su queste tematiche.
Nel 2025 lo Stabile del Veneto, che da poco è entrato a far parte della rete dei principali teatri europei ETC – European Theatre Convention, sarà protagonista anche di un secondo progetto europeo, confermando così un’attenzione sempre maggiore ai temi dell’inclusione sociale e un crescente impegno nella dimensione internazionale attraverso progetti di cooperazione, oltre alla produzione di spettacoli in collaborazione con prestigiosi teatri e compagnie d’Europa. Nel mese di gennaio, infatti, una delegazione del TSV è volato a Novi Sad in Serbia per l’avvio dei lavori del progetto UAD – Universal Art Design che nell’arco dei prossimi diciotto mesi mira a coinvolgere un gruppo di giovani artisti emergenti, compresi artisti con disabilità o provenienti da contesti di emarginazione sociale, per la realizzazione di periodi di formazione e residenze artistiche tra Italia, Serbia e Polonia con l’obiettivo finale di organizzare una rassegna internazionale nel 2026. Questo progetto si realizzerà applicando alle arti performative il principio del design universale per rendere lo spettacolo teatrale un’esperienza condivisa e accessibile a tutti, permettendo cioè a chiunque, indipendentemente dalla propria cultura, lingua, abilità o esperienza, di operare senza deficit.