Chi è Chuck Wepner? Come ci dice lui stesso nella sequenza d’apertura del film, lo conosciamo tutti, anche se non lo sappiamo. Chuck Wepner è un venditore di alcolici del New Jersey, campione dei pesi massimi del suo stato. Nel 1975, per una serie di eventi improbabili, diviene lo sfidante di Mohammed Ali per il titolo dei pesi massimi: contro i pronostici, resiste per 15 riprese. La sua storia, raccontata in questo film, ispirerà quella del pugile più famoso del grande schermo: Rocky.
Dove si ferma il cinema, e dove inizia la realtà? Questa la domanda che sembra farsi Philippe Falardeau nel raccontare la storia vera di Chuck Wepner. Fino all’uscita di Rocky, la vicenda di Wepner è reale, ma sembra uscita da un film. Con il successo del film di Stallone, Wepner stesso sembra divenire incapace di distinguere realtà e finzione, se stesso dal personaggio visto sullo schermo: inizia a vivere una vita non sua, non reale, che lo allontana dalle persone che realmente tengono a lui.
L’ascesa, discesa e redenzione di Wepner sono raccontati secondo il canone del cinema sportivo, ma è dalla sovrapposizione tra la sua vicenda e quella di Rocky che il film deriva gran parte del suo interesse: Wepner raggiunge il successo quando Rocky non esiste, e tocca il fondo proprio nel momento in cui il film si aggiudica l’Oscar per il miglior film e dà inizio a una fortunata serie di sequel. Il rapporto tra realtà e cinema viene enfatizzato anche dalla passione di Wepner per Una faccia piena di pugni, film del 1962 in cui Anthony Quinn interpreta un personaggio con una parabola sinistramente simile a quella di Wepner: arrivato a un passo dal titolo mondiale, e ora ridotto a fenomeno da baraccone, costretto a esibirsi come wrestler per fare qualche soldo.
Falardeau dirige un film cinefilo e nostalgico (ottima la ricostruzione degli anni ’80) con ritmo e abilità, evitando la trappola della lacrima facile e incentrando il film sugli attori, e in particolare sul protagonista, un ottimo Liev Schreiber. La boxe passa quasi in secondo piano, anche se le sequenze dei combattimenti sono ben realizzate e coinvolgenti. The Bleeder presenta Wepner in tutte le sue sfaccettature, mostrandoci tutte le sue diverse vite, quella reale e quelle fittizie, ma lasciando allo spettatore la risposta alla domanda che pervade il film: chi è il vero Rocky?