Docufilm interessante e coinvolgente, non senza un tocco di thriller, tratto dalla biografia della virologa italiana Ilaria Capua.

Irene Colli (alias Ilaria Capua), magnificamente interpretata da una grandissima Anna Foglietta, è una scienziata preparatissima e una donna coraggiosa, generosa, coinvolgente, audace, intraprendente, sicura di sé. A ciò si aggiunge una famiglia forte (il padre e il fratello, entrambi avvocati, saranno decisivi) e un marito britannico, uomini che – come molto raramente accade nella ancora troppo maschilista Italia- sanno stare al loro posto in secondo piano (il marito dice “dopo dieci anni di Margaret Tatcher mi sono abituato alle donne che comandano”, e questo la dice lunga sul ritardo nell’affermazione delle donne qui da noi) ma non fanno mai mancare appoggio, consigli, incoraggiamenti, amore. Ci sono tutti gli ingredienti giusti per un grande successo, ma anche per attirarsi le peggiori e più livide invidie, gelosie e meschinerie che questo Belpaese sa purtroppo alimentare.

È nota la vicenda, qui ricostruita con precisione e attenzione, dell’accusa che il settimanale Espresso lanciò contro la virologa , accusa poi rivelatasi infondata, ma che ha regalato agli Stati Uniti l’ennesimo “cervello in fuga”, quello della Capua appunto, oltre che la perdita per l’Italia di una parlamentare (nel governo Monti) che avrebbe certamente fatto progredire quella cenerentola che è la ricerca scientifica nel nostro Paese.
Quello che più di tutto fa venire la schiuma alla bocca dello spettatore è proprio questo aspetto, al di là del lato umano della ricercatrice: formiamo ottimi scienziati che lavorano indefessamente per il progresso di tutti, eppure il loro lavoro, con insopportabile miopia della politica e della burocrazia, non è mai considerato per l’importanza che ha. Speriamo che da ora in poi la situazione finalmente migliori e che l’Italia possa entrare a buon diritto tra i Paesi sviluppati dell’Occidente, e non esporteremo più cervelli ma, magari, finalmente ne attireremo.

La regista palermitana Costanza Quatriglio, classe 1973, dopo un esordio a Cannes nel 2003 nella “Quinzaine des réalisateurs” e dopo aver vinto numerosi riconoscimenti, dal 2019 è direttrice artistica del Centro sperimentale di cinematografia di Palermo. Questo lavoro complesso, impegnativo e molto ben condotto e di innegabileattualità, è stato assai apprezzato anche dalla stessa Professoressa Capua.

La pellicola è presentata fuori concorso al 39° Festival del Cinema di Torino. Distribuita da Medusa Film.