Il 49. lungometraggio, Un Giorno di Pioggia a New York, di Woody Allen, 83 anni, sceneggiatore e regista, una carriera che, con qualche pausa, ha mantenuto una frequenza costante di un film all’anno dalla fine degli anni ’60, è improbabile che venga distribuito sugli schermi negli Stati Uniti. Tutto questo a causa del “moralismo esasperato” (Corriere della Sera) generato dalla crociata del movimento metoo, riassumibile in un pericoloso (perché rischia di far perdere efficacia a chi è una reale vittima di abuso) risvolto “prima ti condanno, esponendoti alla pubblica gogna, poi vediamo se sei colpevole per davvero”.

Gli Amazon Studios che avrebbero dovuto distribuire il film si sono tirati indietro a seguito di alcune accuse di molestia rivolte ad Allen da un figlio dell’ex moglie Mia Farrow, seguite da alcuni commenti del regista sul movimento #metoo. Una causa milionaria contro gli Studios ha visto concludere la vicenda, con un accordo segreto tra le due parti.

Noi non possiamo che ringraziare devotamente Andrea Occhipinti e Lucky Red per aver distribuito questo gioiello qui in Italia.
Woody Allen ha sempre dichiarato che fa un film l’anno perché “almeno così qualcuno mi riuscirà bene”. E questo gli è riuscito meravigliosamente bene.

A Rainy Day in New York è una delizia, una piccola meraviglia, che scava a fondo nella malinconia alleniana con la sua tipica atmosfera retrò.
Un’ora e mezza densa di brillanti e raffinati dialoghi serrati, mai un momento di cedimento, un mix accattivante di sarcasmo e tenerezza, arguzia e ironia, con una galleria di personaggi riusciti e raccontati con affetto.

Mai come ora, questo film è coraggiosamente autobiografico, o almeno noi lo abbiamo letto così.
Timothée Chalamet interpreta Gatsby, è il tipico antieroe alleniano, un ricco ragazzo dell’Upper East Side, matematicamente sveglio, riesce soprattutto nel poker, anche perché non è molto entusiasta del College nel Nord/Est che i genitori hanno scelto per lui.


Un’intervista a un noto regista, Roland Pollard (Liev Schreiber a dir poco esilarante nella sua compostezza in un ruolo da psicodramma) che deve fare Ashleigh (Elle Fanning da Premio Oscar), fidanzatina di Gatsby, una biondina ingenoutta facilmente entusiasmabile, aspirante giornalista, figlia di un ricco banchiere dell’Arizona, deve fare per il giornale della scuola, è l’occasione per trascorrere un weekend romantico nella New York del giovane. Infatti Gatsby ha organizzato un programma romantico.

La giovane coppia si imbarca su un autobus da Greyhound per la città, dove Gatsby ha prenotato una suite d’albergo con vista su Central Park con ben ventimila dollari che ha vinto al poker.
Quando un’emozionata Ashleigh (ripetiamo: la Fanning è incredibile) incontra il suo mito, Pollard, lui è nel pieno di una crisi esistenziale. Confessa che la sua prima moglie è andata nello stesso college di Ashleigh, oltre a chiamarsi come lei ma con qualche acca in meno, e si ritrova attratto dalla sua “onestà incontaminata”.

Potrebbe essere la sua musa ispiratrice. Riflettendo sull’invecchiamento, Pollard dice in una scena: “Cosa c’è di così sexy negli uomini più anziani e nelle donne più giovani?”

Lei si lascia travolgere da questo regista preso dalle sue crisi e rimanda l’appuntamento con Gatsby… più volte anche perché nel frattempo conosce lo sceneggiatore di Pollard, Ted Davidoff (Jude Law) e, soprattutto, un attore molto affascinante, Francisco Vega (Diego Luna), che la convince subito a trascorrere la serata con lei. Ashleigh  sempre armata di taccuino e penna si lascia coinvolgere in situazioni nuove ed eccitanti.
Nel frattempo, sotto la pioggia, Gatsby lasciato solo viene coinvolto nelle riprese di un film, dove incontra Shannon (Selena Gomez), la sorella spigliata di una sua ex. I due devono scambiarsi un bacio mentre sono in macchina. La scioltezza di Shannon coinvolge – anche perché sarebbe comunque stato impossibile resisterle – Gatsby, che non avendo altro da fare, decide di trascorrere la giornata piovosa con lei.

Woody Allen è un narratore che qui racconta sé stesso con fiducia e sincerità.
Non si tira indietro quando c’è da prendere a calci la morale fricchettona (il dialogo tra Gatsby e sua madre, i dialoghi di Ashleigh con Pollard, le insidie del giornalismo) di una certe classi radical chic; e gli riesce molto bene con trasparenza e leggerezza. Per questo A Rainy Day In New York possiede una irresistibile amabilità.

La fotografia di Vittorio Storaro, che nel precedente film di Allen, La Ruota delle Meraviglie, abbagliava e infastidiva, tanto da distogliere l’attenzione su un film piuttosto pesante, qui gioca con piogge e schiarite a seconda del battito d’umore dei protagonisti, Gatsby soprattutto.

Non privatevi dell’immenso piacere di guardare questo film. Peggio per gli americani che non sanno cosa si perdono!

 

 

 

 

 

Titolo originale: A Rainy Day in New York
Nazione: U.S.A.
Anno: 2019
Genere: Commedia
Durata: 92′
Regia: Woody Allen
Cast: Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Liev Schreiber, Jude Law, Rebecca Hall, Kelly Rohrbach, Suki Waterhouse, Diego Luna,, Annaleigh Ashford, Cherry Jones
Produzione: Gravier Productions, Perdido Productions
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: 28 Novembre 2019 (cinema)