Jordan Peele discusso – dibattiti a dir poco ridicoli – regista per le sue scelte di casting: non riesce a immaginarsi a dirigere storie con protagonisti attori bianchi (“Non mi ci vedo a scritturare un bianco come protagonista in un mio film. Non che non mi piacciano i bianchi” – ha detto in occasione di un evento all’Upright Citizens Brigade – “Ma ho già visto quel film“), ha fatto bruciare i polpastrelli sulle tastiere al popolo delle polemiche inutili.

Vincitore di un Oscar (2018) per la Miglior Sceneggiatura Originale con l’horror Get Out (film rivelazione, interessante nell’uso del genere come metafora per mostrare come l’America affronta il problema razziale e l’idea che il razzismo è un demone, un mostro americano, ma per chi scrive resta certamente provocatorio, ma comunque un prodotto sopravvaluto) il quarantenne Jordan Peele scrive, dirige e produce (come ha fatto per Get Out) una storia, sempre horror e sempre una metafora, questa volta del sogno americano.

 Us – Noi il regista torna a provocare lo spettatore, giocando con i parametri della paura, quasi sfacciato nel divertirsi a intingere l’horror nella satira. In questo Peele avrà un debito di riconoscenza nei confronti di una magnifica performance di Lupita Nyong’o.

Intorno a lei ruotano attori che speriamo di rivedere presto, augurando loro una brillante carriera, perché hanno lasciato il segno con le loro interpretazioni. Si aggiunge, alla bravura degli attori, la colonna sonora di Michael Abels che trasmette un’ inquietante sensazione, che aumenta il battito cardiaco dello spettatore come aveva fatto per Get Out.

Noi – Us inizia negli anni 80, in un luna park estivo sulla spiaggia: una bimbetta con indosso la maglia con la stampa di Thriller, il video di Michael Jackson che tanto l’ha terrorizzata, e che il padre le ha vinto a un tiro a segno, si allontana dai genitori e incuriosita entra nella casa degli specchi. Un’esperienza che le cambierà la vita.

La scena si sposta ai giorni – ma durante il film si inseriscono flashback di quella storia – sull’iconica costa del nord della California, dove quella bimba si era persa per un lunghissimo quarto d’ora. Qui, Adelaide (Lupita Nyong’o) è in vacanza con il marito Gabe (Winston Duke), un tontolone, ingenuo ma buono, e i due figli Zora (Shahadi Wright Joseph) e Jason (Evan Alex).

Adelaide è inquieta, quel posto le provoca ansia, vorrebbe andare via da lì, nonostante il marito cerchi di rassicurarla, promettendole una vacanza rilassante. La giornata in spiaggia trascorsa con  una coppia bianca un po ‘stanca e vanesia, i Tyler (Elisabeth Moss e Tim Heidecker) non scalfisce la negatività della donna.


Tornati a casa, all’ora di andare in dormire, Adelaide spaventata dice al marito che c’è gente nel loro cortiletto; Gabe, guardando dalla finestra, nota controluce le sagome di una famiglia, madre, padre e due ragazzini, che si tiene per mano.
Con indosso una tuta rossa e il guanto di pelle alla mano destra, evocativi dell’outfit di Michael Jackson nel video di Thriller, questa famiglia di estranei entra prepotentemente in casa di Adelaide e Gabe tenendoli in ostaggio.

Ma ancora più di terrorizzante è che loro sono la copia esatta, ma più teneborosa (speriamo abbiate la possibilità di vedere questo film in versione originale perché Lupita Nyong’o ha fatto un incredibile, da brivido proprio, lavoro con le corde vocali), con voce cavernicola, della famiglia di Adelaide, figli compresi (gli attori interpretano il doppio ruolo).

Non possiamo andare oltre per evitare di svelare dettagli salienti.
Il film è un contenitore di sfumature, ideologie sociologiche e politiche, simbologia, citazioni bibliche, stereotipi, sindromi, traumi, miti e metafore… appositamente al servizio dello scopo del regista.

Geremia 11:11 Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io faccio venir su loro una calamità, alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò.

“L’idea per questo film è insita nella mia personale paura dei doppelgängers, del gemello maligno” spiega Peele. “Adoro la mitologia legata all’alter ego e i film che hanno lavorato sul tema, e volevo realizzare una mia versione cinematografica. A spingermi è stata la convinzione che siamo noi i nostri peggiori nemici, un aspetto che tutti noi conosciamo intrinsecamente e nonostante ciò tendiamo a sotterrarlo. Spesso ce la prendiamo con lo straniero, con il diverso, ma in questo film il mostro ha la nostra faccia.Non possono sopravvivere entrambi, così uno dei due deve sparire. Nella mitologia, i doppi hanno spesso rappresentato una versione negativa o addirittura un cattivo augurio di morte. Ho voluto riprendere questa traccia e sviluppare una storia che partisse da questa paura primordiale”

La vita di tutti i giorni è fonte di terrore, generato non dagli altri, ma da “Noi”.
Peele si accomoda tra John Frankenheimer e George A Romero ed esplora i terrori esistenziali, traccia un viaggio nella coscienza politica (i doppi sono ombre, esperimenti che imitano chi sta alla luce del sole. Ma chi è l’impostore?) attraverso la figura disturbante e mostruosa del doppelgänger. Con molti dettagli e sottotesti, tanti, forse troppi (il film andrebbe guardato almeno due volte) Peele si muove dal 1986 ai giorni nostri, mostrando come l’America di Reagan e Trump è una nazione rimasta spaccata, divisa.
Il regista si serve anche della rete di tunnel, miniere e sottopassaggi abbandonati negli Stati Uniti e usati dal popolo ridotto in schiavitù, arrabbiato, per arrivare alla libertà, per rivendicare le vite privilegiate che le loro controparti in superficie hanno goduto per tutto questo tempo.
La catena umana che il popolo sotterraneo, i doppi, spaventa chi vive sulla superficie, evoca un evento del 1986 Hands Across America: una campagna di beneficenza dove gli americani si tenevano per mano da costa a costa, per sensibilizzare l’opinione pubblica su la fame e i senzatetto (Regan aveva tagliato miliardi al progetto per aiutare gli homeless).

Nella sua ambizione Us-Noi è più complicato, sconcertante e forse per questo più inquietante rispetto a Get Out.

 

Titolo originale: Us
Nazione: U.S.A.
Anno: 2019
Genere: Horror, Thriller
Durata: 120′
Regia: Jordan Peele
Cast: Lupita Nyong’o, Elisabeth Moss, Winston Duke, Anna Diop, Kara Hayward, Yahya Abdul-Mateen, Tim Heidecker, Shahadi Wright Joseph, Cali Sheldon, Noelle Sheldon
Produzione: Monkeypaw Productions
Distribuzione: Universal Pictures
Data di uscita: 04 Aprile 2019 (cinema)