“Vizio di Forma” di Paul Thomas Anderson

Sandali o spazzola?

Un appartamento affacciato sul mare a Gordita Beach, California. E’ il 1970. Doc Sportello (un meraviglioso Joaquin Phoenix) è impegnato a distinguere la realtà dalle allucinazioni da cannabis. Questa volta la sua ex, Shasta, si presenta in carne ed ossa. E lo implora di aiutarla. Ma come nel peggiore dei trip, poche ore dopo, lei e il suo amante magnate immobiliare Micky Wolfmann scompaiono. Il fiuto da fattone e investigatore privato di Doc – e il suo cuore ancora spezzato – dicono che è il caso di metterci il naso. Nemmeno il tempo di rollare un’altra canna e il quadro si riempie di omicidi, resurrezioni, sbirri fuori di testa, massaggiatrici sconvolte, bikers nazisti, schooner fantasma, dentisti spacciatori e di una misteriosa organizzazione chiamata Golden Fang. Tutto sotto il sole placido della terra degli angeli.

Osannato dalla critica e riservatissimo nella vita privata, Thomas Pynchon è uno degli scrittori cult della letteratura postmoderna americana. Fino ad oggi, sembrava impossibile che uno dei suoi romanzi – densi e complessi – arrivasse sul grande schermo. Ad accettare la sfida ci ha pensato Paul Thomas Anderson, regista dalle idee chiare e sensibilità non comune. Serviva una dose di lucidità non indifferente per inoltrarsi nei meandri nostalgici e fumosi di questo noir hippy avvolto in un’apparente confusione narrativa, ma saldissimo nella descrizione di un orizzonte storico ben preciso, di un tempo di confine che ha segnato definitivamente la perdita dell’innocenza della società americana.

Come in un racconto di Raymond Chandler, la verosimiglianza della storia conta fino a un certo punto. Quello che interessa Pynchon – e che PTA riesce perfettamente a condensare – è quel clima crepuscolare che segna la fine di un’epoca di speranze collettive e allo stesso tempo rivela l’ipocrisia del vecchio che ritorna, di un’America pronta a predicare bene e razzolare male nel segno della restaurazione post Anni ’60.

L’eroe quasi romantico Doc Sportello è praticamente fuori tempo massimo, ma si ostina a credere in pace & amore, a perseguire il bene comune affidandosi all’istinto, senza tornaconti personali. Dall’alto però sta già arrivando il vento a propulsione capitalistica degli Anni ’70 e Tricky Dicky (il presidente Nixon) ha le idee chiare sulla facciata che la nazione deve esibire. Così le piaghe da estirpare sono quelle derivate dalla Controcultura, le menti da corrompere quelle sballate degli hippy (magari inoculandogli il sogno di una villetta a schiera ai Channel Views Estates) mentre i volti della vecchia borghesia nascondono organizzazioni ortodentistiche che celano traffici internazionali di droga ad integrazione verticale e forze dell’ordine pronte a fare tutto il necessario per stroncare sandali, capelloni, sesso, droga e Rock’n’Roll.

Anderson coglie l’essenza del romanzo e costruisce un film non psichedelico né allucinato, come forse alcuni si aspettavano. Tutta la vicenda è raccontata con piglio realistico (condito sicuramente da qualche percezione extrasensoriale), per quanto assurdo. Il vero trip invece, è negli occhi di chi guarda.

Titolo originale: Inherent Vice
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Genere: Drammatico
Durata: 148′
Regia: Paul Thomas Anderson

Cast: Joaquin Phoenix, Benicio Del Toro, Josh Brolin, Reese Witherspoon, Owen Wilson, Martin Short, Jena Malone, Maya Rudolph, Joanna Newsom, Martin Short, Eric Roberts, Sasha Pieterse
Produzione: Ghoulardi Film Company, Warner Bros.
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Data di uscita: 26 Febbraio 2015 (cinema)