La donna del ritratto porta un collier di diamanti, ma la loro lucentezza non è nulla a confronto della preziosa luce dell’oro in foglie che il pittore ha applicato sulla superficie del quadro. Il pittore è Gustav Klimt, il ritratto è quello della baronessa Adele Bloch-Bauer.
Dopo l’Anschluss, le SS rastrellano e depredano, la tela viene sottratta ai legittimi proprietari ed esposta per anni al Belvedere, ribattezzata La donna in oro perché non si venga a sapere che ritratta è una donna ebrea. Maria Altmann, nipote della baronessa, si salva scappando negli Stati Uniti e dopo più di sessant’anni inizia una battaglia legale con l’aiuto dell’avvocato Randy Shoemberg, nipote dell’inventore della dodecafonia, per rivendicare il diritto di proprietà dei quadri appartenuti alla sua famiglia. Il passato chiede al presente: un quadro che con il suo splendore si dona allo sguardo di tutti, diviene una pallida possibilità di giustizia richiesta a un Paese che ha avuto la colpa di avere spalancato le porte alla persecuzione dei suoi cittadini. “Restituzione vuol dire portare le cose al suo stato originale”: è questo che chiede Maria Altmann, pur sapendo che sarà solo un segno, perché nulla potrà tornare allo stato originale.
Hellen Mirren e Ryan Reynolds sono Maria Altmann e Randy Shoemberg nel film di Simon Curtis (Marylin) per raccontare la battaglia legale che negli anni ’90 ha restituito le opere di Klimt alla legittima proprietaria. La ricostruzione si articola su piani temporali diversi: gli anni dorati dell’infanzia si distinguono da quelli della giovinezza e dell’annessione dell’Austria alla Germania; i toni caldi dell’affetto, il seppiato delle foto d’epoca prende vita per raccontare tutto ciò che non potrà mai più essere restituito, evolvendo e intrecciandosi drammaticamente ai colori lividi della persecuzione; e nel flashback finale, come ne Il posto delle fragole di Bergman, Maria Altmann è presente con il suo aspetto di donna anziana.
“Non erano vittime, accolsero i nazisti a braccia aperte”, per Maria Altmann il valore delle opere non è economico: pone come condizione per lasciarle esposte al Belvedere che sia ammessa la sottrazione illegale. E’ una richiesta di riscatto di una donna tormentata dalla sua salvezza. Woman in Gold, racconta una storia vera, una piccola consolazione per la vittoria di una grande battaglia che non potrà mai ricompensare la perdita di chi è stato costretto a fuggire, lasciando i propri cari in un inferno. Solo un lampo di memoria per far sì che il passare degli anni non confonda tutto, ricordandoci che anche una tela d’artista in un museo può essere un muto testimone di orrore; e a suggerirci un pensiero per il presente di donne, uomini e bambini che disperatamente si lasciano alle spalle tutto per fuggire dagli inferni contemporanei.
Titolo originale: Woman in Gold
Nazione: U.S.A., Regno Unito
Anno: 2015
Genere: Drammatico
Durata: 109′
Regia: Simon Curtis
Cast: Ryan Reynolds, Helen Mirren, Katie Holmes, Tatiana Maslany, Max Irons, Charles Dance, Elizabeth McGovern, Antje Traue, Daniel Brühl, Neve Gachev, Frances Fisher
Produzione: Origin Pictures, 2nd District Filmproduktion, BBC Films
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 15 Ottobre 2015 (cinema)