Poeta/scrittore acclamato dalle masse Lui, giovane musa indulgente Lei.
Lei, paziente, lo ama alla follia. Lui è preso da se stesso e dalla sua fama, vive per essere idolatrato.
In cerca di ispirazione creativa lui. In cerca di famiglia lei. Vivono nel bel mezzo di un rigoglioso bosco, in una fatiscente casa, rimessa in sesto da lei. Quella che sarebbe la loro quotidianità viene messa in subbuglio, anche emotivo, dall’arrivo di una coppia tentatrice (Ed Harris, Michelle Pfeiffer).
Dimenticatevi l’Aronofsky di Requiem for a Dream e di The Wrestler. Il nuovo film del “marchio” Aronofsky è un’opera imbevuta di misticismo biblico.
Al titolo Mother! possiamo dare molteplici significati: madre natura, donna genitrice, Chiesa, principio di tutto… Mother! è Jennifer Lawrence, cuore, casa, cuoca, amante, badante. Lui è Javier Bardem ossia Dio ovvero l’umanità egoista fatta a immagine e somiglianza di Dio.
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Un film ossessivamente metaforico, una sfinente allegoria biblica sulla crisi della società. In questo involucro di simbologie non manca nessuno.
Ci sono Adamo ed Eva (Harris e Pfeiffer) e c’è pure la mela (sotto forma di cristallo/linfa di vita che verrà rotto), ci sono Caino e Abele, Mosé, il vello d’oro e le tavole della Legge, i fedeli fanatici, il Corpo di Cristo, che viene letteralmente mangiato. Non c’ è il diluvio universale, ma ci sono le fiamme dell’inferno… che distruggono per un nuovo inizio.
O meglio, siamo di fronte alla lettura contemporanea che Aronofsky fa della Bibbia alla luce, come dicevamo, della crisi della società, intesa come guerre, credenze tribali, individualismi e distruzione del pianeta, Questa, almeno, è l’interpretazione che ci sentiamo di dare a questo viaggio biblico del regista.
mother! è stato scritto in circa 5 giorni e nel giro di un anno Aronofsky era già dietro la macchina da presa pensando di fare un film alla Hitchcock. L’ambizione del regista era quella di ricreare la suspense del regista di Psyco e ammiccare a lui attraverso i primi piani. … Che poi ci sia riuscito è tutta un’altra cosa.
Jennifer Lawrence regge sulle sue spalle il peso di questo thriller; Javier Bardem pronuncia le battute più grottesche della sua carriera; Michelle Pfeiffer è una schizofrenica Eva.
La fatica con cui si guarda questo film genera una stanchezza irritante per un linguaggio autoreferenziale.