“BORAT- STUDIO CULTURALE SULL’AMERICA A BENEFICIO DELLA GLORIOSA NAZIONE DEL KAZAKISTAN” di Larry Charles

Comicità esilarante e denuncia sociale per il film più coraggioso dell’anno

Larry Charles firma una pellicola effervescente e geniale, che non ha paura di mostrare e sbatte tutto sullo schermo. “Borat” segue il filone del mockumentary: un falso documentario creato ad hoc per far immedesimare il pubblico in una miscela esplosiva di realtà e follia.

L’attore Sacha Baron Cohen, star del “Da Ali G Show”, trasmesso in Inghilterra da Channel 4, e fervente sostenitore dei diritti civili, dà vita a Borat Sagdiyev, celebre reporter kazako che lascia la sua terra per tuffarsi in uno strepitoso viaggio attraverso gli Stati Uniti, in compagnia del collega Azamat. Lo scopo: uno “studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan”, come suggerisce il titolo italiano.

Lo stesso Borat racconta, “a parole sue”, l’importante incarico: «un anni fa, Ministero dell’Informazione Kazako mi ha inviato negli US e A per fare reportage che aiutassero Kazakistan. Noi vogliamo essere come voi. America ha più belle donne in mondo. È anche centro per democrazia e porno. Mi piace! Io così eccitare di fare mio film qui!». Borat è come si evince dalle sue parole: una persona semplice e con tanta voglia di divertirsi, ma anche un uomo profondamente legato alla sua terra, a quei rigidi impegni e tradizioni. E nel film appare all’improvviso, nel suo “paese di Kazakistan”, circondato dalla sua gente, e da quelle case, così povere e tristi, tra bambini che giocano con i mitra in mano, una mucca nella camera da letto e danze, baci e abbracci.

Tutto è filmato con una verosimiglianza che lascia sconcertati, soprattutto in quei tratti dove la comicità e l’ironia sono utilizzate come miele a zuccherare e astutamente a porre in risalto. Niente è casuale, tutte le immagini, gli incontri e gli scontri che Borat fa con le persone, e le loro reazioni (fantasticamente vere, sembra di assistere ad una candy camera), sono studiate seguendo la strada rischiosa e sottile della denuncia. Simpatie, antipatie, dolori e delusioni, ma anche scoperte e gioie regaleranno al pubblico un sorriso affascinato e in più di qualche punto alquanto interdetto.

Nessun particolare virtuosismo di regia per Larry Charles se non quello di seguire con disinvoltura lo stile veloce della commedia, che qui diventa esasperante e fa sbarrare gli occhi, increduli. Il film non perde mai di vista la scia del documentario e acquista sfumature da road e action-movie: da due uomini e una gallina a bordo di un vecchio furgoncino ultra-usato tra le lunghe strade del continente americano, a cantare in un rodeo o a correre nudi nei corridoi di un grande albergo. «L’intensità e l’intelligenza incredibile nella performance di Sacha», come afferma lo stesso regista, e le musiche piacevoli e vivaci di Goran Bregovic sono la forza di un film che senza timore apre gli occhi su piccole diversità e ipocrisie, oggi troppo spesso nascoste.
E allora buon divertimento e imbocca a Borat!

Titolo originale: Borat: cultural learnings of America for make benefit glorious nation of Kazakhstan

Regia: Larry Charles
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Commedia
Durata: 84′
Sito ufficiale: www.borat-movie.co.uk
Sito italiano: www.microsites2.foxinternational.com
Cast: Sacha Baron Cohen, Pamela Anderson, Ken Davitian
Produzione: Everyman Pictures, Gold/Miller Productions, One America
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: Roma 2006
02 Marzo 2007 (cinema)