“La terre outragée” di Michale Boganim

Per imparare a non dimenticare

In Ucraina, a Pripyat, Anya sta vivendo uno dei giorni più importanti della sua vita: il 25 aprile 1986 viene celebrato il suo matrimonio con Piotr, l’uomo che ama. Anche per il giovanissimo Valery è una giornata da ricordare: ha piantato un melo con suo padre Alexei, uno scienziato.

Certi eventi segnano per sempre l’animo delle persone che li hanno vissuti e la memoria di chi ne ha subito le conseguenze. L’incidente della centrale nucleare di Chernobyl del 1986 ha mietuto numerose vittime e ferito psicologicamente e «fisicamente» molte più persone. Il marito di Anya muore, dopo essere stato contagiato dalle radiazioni nel giorno del suo matrimonio, e il padre di Valery cerca invano di proteggere la popolazione di Pripyat dal disastro. Dieci anni dopo, Anya non riesce ancora a lasciarsi alle spalle l’accaduto e lavora come guida turistica sul luogo della tragedia. Alexei non è mai tornato a casa ed è diventato pazzo a causa del trauma dovuto al disastro. Valery non ha più rivisto suo padre, ma non ha mai dimenticato quel melo piantato insieme a lui.

Dopo aver diretto diversi documentari, Michale Boganim ha scelto di cimentarsi nel suo primo film di finzione e trattare un tema attualissimo come quello dei disastri nucleari. La regista ha voluto però raccontare questa tragedia e le sue conseguenze, partendo dalla quotidianità delle persone che l’hanno vissuta direttamente. Il lungometraggio non si presenta infatti come una diretta polemica contro il nucleare, ma tende a seguire le vicende dei protagonisti, attraverso le quali lo spettatore viene in contatto con questa drammatica realtà diegetica. La macchina da prese inquadra l’intimità di una donna distrutta, incapace di dimenticare. La regista mostra allo spettatore la storia di un ragazzo alla ricerca di affetti perduti.

La terre outragée è quindi un film pregno di malinconia, un’opera in grado di coinvolgere il pubblico anche con la desolazione di immagini raffiguranti una città innevata e ormai deserta. Ogni esperienza vissuta dai personaggi è un tassello che accresce la gravità della situazione, un motivo per cui tornare a riflettere su ciò che è accaduto.

Regia: Michale Boganim
Paese: Francia, Germania, Polonia, Ucraina
Anno: 2011
Durata: 105’
Cast: Olga Kurylenko, Illya Iosivof, Andrzej Chyra, Vyacheslav Slanko, Nicolas Wanczycki, Serguei Strelnikov, Nikita Emshanov, Tatiana Rasskazova, Julia Artamonov, Natalya Barteva