“La zuppa del demonio” di Davide Ferrario

Guardare al passato per capire il presente

Venezia 71. Fuori Concorso
Attraverso un montaggio di immagini d’archivio tratti da cento anni di documentari industriali, il film racconta l’idea di progresso industriale e tecnologico che si è sviluppata nel Novecento. Un’idea di progresso positivo e infinito, che avrebbe dovuto cambiare il mondo e renderlo un posto migliore.

Il progresso illimitato, foriero di ricchezza e sviluppo per tutti, è stato uno dei grandi miti del Novecento, anche e soprattutto in Italia. Acceso dai Futuristi, alimentato dal fascismo, il fuoco del progresso a tutti costi è divampato negli anni del Secondo Dopoguerra, con la creazione di nuove fabbriche e nuovi settori produttivi, sia al Nord che al Sud.

Ferrario ricostruisce questa illusione attraverso immagini d’archivio, filmati d’epoca che raccontano l’esaltazione collettiva mostrando immagini che oggi ci farebbero rabbrividire (gli ulivi sradicati dalla spiaggia per fare posto alla fabbrica dell’ILVA) come simboli di crescita, sviluppo e miglioramento sociale. Il risultato è un’opera interessante e rigorosa, che usa il passato per spiegare gli scempi che riempiono tristemente le cronache del presente. Le parole di grandi uomini di scienza e cultura fanno da controaltare alle immagini, rivelando come il mito del progresso fosse radicato anche negli intellettuali, indipendentemente dal loro credo politico.

Il titolo riprende una definizione di Dino Buzzati riguardo alla fabbricazione dell’acciaio, e rappresenta in modo efficace l’ambiguità del progresso industriale in Italia: se da un lato è stato senza dubbio portatore di sviluppo e impiego in zone prima diseredate, dall’altro ha finito per distruggere un patrimonio culturale e sociale prezioso per la nostra identità e la nostra economia. Le fabbriche passano progressivamente da essere “grandi famiglie”, in cui i lavoratori si identificavano, a centri alienanti in cui le persone sono solo appendici delle macchine.

La zuppa del demonio è un documentario stimolante e creativo, che riesce a raccontare in modo efficace e non didascalico un’epoca in cui il domani, grazie alla tecnologia, sembrava davvero pieno di opportunità.

Nazione: Italia
Anno: 2014
Genere: Documentario
Durata: 80’
Regia: Davide Ferrario
Distribuzione: Microcinema
Data di uscita: Venezia 2014 (festival), 11 Settembre 2014 (sala)