Dici “Joss Whedon” e pensi subito a Buffy, Angel, o magari al più recente Dollhouse. Ma c’è un altro serial che, più ancora di questi, ha fatto sì che i fan conferissero al poliedrico autore il titolo di “Master”. Si tratta anche, però, del suo telefilm più sottovalutato e maltrattato: parliamo del fantascientifico Firefly.
Anno 2517. L’umanità ha da tempo lasciato la Terra e trovato un nuovo sistema solare. Le due più grandi potenze mondiali, Stati Uniti e Cina, si sono unite sotto un unico grande governo, denominato “L’Alleanza”. L’unificazione dei pianeti non è stata semplice né indolore, viste le frange di indipendentisti (i cosiddetti “Browncoats”, Giubbe Marroni) che combattevano per preservare la propria libertà. Tra di loro c’era anche Malcolm Reynolds (Nathan Fillion), che oggi è il capitano di una nave spaziale classe Firefly, denominata Serenity. Lui e il suo fido equipaggio, ancora restii a piegarsi all’Alleanza, sopravvivono attraverso una serie di lavoretti illegali, come il trasporto di merci che “scottano”. Ci sono la vice Zoe (Gina Torres), fedele a Mal sin dai tempi della guerra civile, il pilota e marito di quest’ultima Wash (Alan Tudyk), la piccola meccanica Kaylee (Jewel Staite) e il rude Jayne (Adam Baldwin), adatto ai lavori sporchi ma pericolosamente interessato al proprio tornaconto.
Nel primo episodio della serie, Serenity, per guadagnare qualche soldo in più vengono caricati a bordo dei viaggiatori, alcuni dei quali entreranno poi a far parte dell’equipaggio. Tra loro il pastore Book (Ron Glass) e il misterioso Simon Tam (Sean Maher), che scopriremo essere un rinomato dottore in fuga dal governo dopo aver rapito la sorella River (Summer Glau), ragazza particolarmente dotata sulla quale il governo stesso ha compiuto esperimenti segreti, compromettendo per sempre la sua salute mentale. C’è infine la bella Inara Serra (Morena Baccarin), che ha noleggiato uno degli shuttle della nave per il suo lavoro di accompagnatrice, mestiere ormai regolarizzato e anzi nobilitato, che fa di lei il membro socialmente più rispettabile dell’equipaggio (non secondo Mal, con il quale c’è un rapporto di odio-amore dal confine decisamente sottile). Attraverso i 14 episodi della prima e unica stagione, gli abitanti di questa piccola nave spaziale vivranno emozionanti avventure, tra mondi lontani e rocambolesche fughe dagli incrociatori dell’Alleanza, sempre facendo attenzione a non incontrare i Reavers (Mietitori), cannibali spaziali che, nonostante una volta fossero uomini, di umano hanno ormai ben poco.
Questa serie del 2002 è un piccolo gioiello, da recuperare a tutti i costi se amate Joss Whedon. E non deve spaventare l’ambientazione fantascientifica: per esempio non si vede mai un alieno (la cui esistenza non è nemmeno provata). No, Firefly è soprattutto una storia fatta di sentimenti ed emozioni umane. Una storia, per dirla alla Whedon, di “nove persone che guardano nell’oscurità dello spazio e vedono nove cose differenti”. Questo è reso possibile grazie a una serie di personaggi ottimamente caratterizzati (che hanno contribuito a lanciare le carriere degli attori che li interpretavano), e a un perfetto mix di azione, tensione, ironia e dialoghi brillanti. Il tutto collocato in una magnifica ambientazione un po’ sci-fi e un po’ western, che fonde in maniera elegante passato e futuro (si dice che Firefly abbia inventato un nuovo genere, lo Space Western).
Dice Joss in uno speciale contenuto nel dvd della serie: «Tra tutto ciò che ho fatto, Firefly è probabilmente la fonte di maggior soddisfazione e sofferenza». Il trattamento riservatole dalla Fox, canale che all’epoca la trasmise, fu infatti dei peggiori. Il pilot di due ore non fu considerato abbastanza incisivo come esordio, e gli episodi vennero quindi mandati in ordine sparso. Con una politica così sconsiderata, lo show finì per raccogliere scarsi ascolti e venne sospeso dopo appena 14 puntate. Ma il riscatto arrivò quando uscì in dvd: i clamorosi dati di vendita fecero il miracolo, e permisero che nel 2005 uscisse nelle sale cinematografiche lo splendido Serenity, film che concludeva le vicende del telefilm. In Italia Firefly non ha avuto fino ad oggi maggior fortuna: si registra un solo passaggio sul canale satellitare Jimmy, nel 2006 (dopo che il film era già arrivato nelle sale italiane), e a tutt’oggi lo show è inedito in chiaro.
Una curiosità: tra le peculiarità della versione originale c’è certamente il linguaggio. Molti termini inventati ad hoc sono diventati un segno distintivo di Firefly, così come le frasi in cinese. Visto che Stati Uniti e Cina si sono alleate secoli addietro, i protagonisti parlano correntemente il cinese, ma lo utilizzano praticamente solo per le imprecazioni: una trovata furba e originale degli sceneggiatori per evitare la censura.
La frase: «Siamo dei dannati eroi, Signore!»
TITOLO ORIGINALE: Firefly
PRIMA TV USA: 20 settembre 2002 – Fox
PRIMA TV ITALIA: 17 febbraio 2006 – Jimmy
IDEATORE: Joss Whedon
PRODUTTORI: Joss Whedon, Tim Minear.
CAST: Nathan Fillion (Malcolm ‘Mal’ Reynolds), Gina Torres (Zoe Alleyne Washburne), Alan Tudyk (Hoban ‘Wash’ Washburne), Morena Baccarin (Inara Serra), Adam Baldwin (Jayne Cobb), Jewel Staite (Kaywinnit Lee ‘Kaylee’ Frye), Sean Maher (Simon Tam), Summer Glau (River Tam), Ron Glass (Derrial Book).