“WUJI (THE PROMISE)” di Chen Kaige

I cavalieri che fecero l'impresa

Fuori Concorso
Arriva dalla Cina la risposta tutta orientale al “Signore degli anelli”: un film epico che, fra cavalieri e arti marziali, prova a raccontare la natura dell’uomo e il fine ultimo dell’amore. In concorso a questa 56esima edizione del Festival di Berlino.

Tremila anni dopo la fine della nostra era, in un Oriente futuribile, due eserciti si scontrano in una battaglia campale in cui tutti rimangono uccisi. A salvarsi sarà solo una bambina, una piccola orfana che cammina – nella splendida scena iniziale – sui corpi dei cadaveri dei soldati uccisi. A “soccorrerla” dal campo di battaglia sarà un ragazzino che in cambio di un pezzo di pane la obbligherà a diventare sua schiava. La ragazzina accetta, ma alla prima occasione utile fuggirà da lui per ritrovarsi faccia a faccia con una fata. Sarà proprio quest’ultima a metterla di fronte ad una scomoda scelta: diventare principessa ed avere tutti gli uomini ai propri piedi a patto, però, di rinunciare per sempre all’uomo che ama. La ragazzina accetta, consapevole che mai più potrà abbracciare il suo amore. “A meno che non diventino possibili le cose impossibili, che nevichi in primavera e che i morti tornino in vita” le dice l’incantevole fata. Quale sarà il destino della giovane principessa? Riuscirà a sfatare l’incantesimo e ad evitare la morte di tutti coloro che la amano?

Il film del maestro cinese Chen Kaige è un film che di certo farà impazzire gli amanti del genere. Tra splendide scenografie, colori accesi e battaglie a cavallo, si consuma una splendida favola che racconta il secolo cinese attraverso i suoi miti e i suoi eroi, le leggende e l’importanza rivestita dalla lotta per la conquista della verità suprema. Il tutto racchiuso in un’epopea in costume che niente ha da invidiare ai Colossal occidentali. Schiavi trattati come bestiame, principi e re uccisi, bufali inferociti lanciati contro gli eserciti in ritirata. La realizzazione di questo film consta di uno dei budget più alti di tutta la filmografia orientale, basti pensare che solo per la lavorazione delle scene sono stati impiegati ben dieci mesi.

Wu-ji (La promessa) era candidato ad aprire la scorsa edizione del Festival del cinema di Venezia, scalzato solo all’ultimo momento dall’arrivo di Seven Swords dell’altro maestro cinese Tsui Hark. Il Wuji, studiato e apprezzato dalla filosofia orientale, rappresenta l’invisibile, il primordiale, ciò che è unico e senza qualità. L’originale cui tutto discende e tutto ritorna. Un’immersione totale in una delle filmografie più interessanti di questi ultimi anni. Consigliato agli estimatori del fantasy più sfrenato.

Titolo originale: Wuji
Titolo tradotto: The Promise
Nazione: Hong Kong, China, USA
Anno: 2005

durata: 103 min
Director: Chen Kaige
Cast: Hiroyuki Sanada, Jang Dong-Gun, Cecilia Cheung
Section: Competition Press