VENEZIA 1908 : EZRA POUND E ITALICO BRAS

Il clima culturale e artistico della Venezia a cavallo tra Ottocento e Novecento

Sabato 31 gennaio all’Ateneo Veneto di Venezia è stata dedicata una giornata di studio a due figure di spicco della cultura del primo Novecento: il celebre poeta Ezra Pound e il meno conosciuto pittore Italico Brass. Una poesia di Pound dedicata a Brass faceva da punto di unione tra questi due intellettuali, attivi entrambi a Venezia nel 1908.

In realtà la scelta di questi due artisti era dettata dalla volontà di parlare del clima cultuale veneziano all’inizio del Novecento e del legame di Pound e Brass con Venezia.
Rosella Mammoli Zorzi, presidente del Comitato Veneziano della Società Dante Alighieri, alla presenza di Mary de Rachwiltz, figlia di Ezra Pound, ha introdotto la giornata segnata dal susseguirsi di tre interventi: Giuseppina Dal Canton, docente di Storia dell’arte presso l’università di Cà Foscari, ha presentato un breve, ma approfondito quadro della pittura veneziana dalla prima Biennale del 1895 al 1910; Massimo Bacigalupo, dell’università di Genova, ha intrattenuto l’auditorio parlando dei legami di Pound con la pittura e, infine, Alessandra Brass, bisnipote del pittore, ha concluso la giornata parlando della pittura veneziana di Italico Brass.

Riassumere quanto è stato detto occuperebbe molto più spazio e tempo di quanto concesso a chi scrive, e, per questo, credo sia interessante tracciare un breve quadro generale individuando i punti più importanti toccati da ogni intervento.
Innanzi tutto bisogna disegnare quale fu il clima artistico che accolse tanto Pound quanto Brass a Venezia.
Fin dalla seconda metà dell’800 Venezia riesce a fatica a tenere il passo con le continue mutazioni artistiche a livello europeo: se è vero che l’Italia è arretrata rispetto alla Francia o alla Germania, Venezia propone alla prima Biennale quadri di chiaro stampo passatista come Ultimo Senato di Vittorio Bressanin : un vecchio senatore della Serenissima, con tanto di parruccone bianco e toga rossa, abbandona Palazzo Ducale con l’espressione di chi sa che non vi tornerà più.

La prima Biennale del 1895 si apre con la speranza che le giovani leve della pittura cittadina, tra cui troviamo Alessandro Milesi man e Luigi Nono, abbiamo l’opportunità di confrontarsi con la pittura estera: era come dire che la pittura veneziana necessitava di essere svecchiata e si sperava che questo processo potesse così iniziare.
Un primo sintomo di questa novità è introdotto nella scuola di paesaggio: non più il paesaggio realistico di Guglielmo Ciardi, ma il paesaggio simbolico e sentimentale di Pietro Fragiacomo. Legato alla scuola tedesca dipinge ‘paesaggi stato d’animo’, fortemente evocativi già nel titolo come si può bene vedere in opere come Tramonto triste o Venezia povera. Sulla scia di questo autore si muove anche Mario De Maria ritrattista di quella Venezia al plenilunio decadente e inquietante che ritroviamo in Morte a Venezia di Thomas Mann. Legato al movimento novecentista In Arte Libertas, De Maria dipinge una Venezia notturna popolata da personaggi inquietanti che si muovono tra palazzi decadenti che ricordano le prime opere di D’Annunzio.

La pittura di figura segue,invece, due filoni: quello realistico alla Favretto e quello simbolico di Cesare Laurenti o di Ettore Tito. Seguendo le orme dei dipinti Favretto e unendo la tecnica With di Sargent, Lino Selvatico si fa ritrattista della borghesia veneziana che si ritrova nei Caffè o in eventi mondani mentre Riccardo jerseys Selvatico e Silvio Rotta si dedicano a temi sociali con un approccio realistico naturalistico tendente alla denuncia sociale. Cesare Laurenti, dopo un apprendistato realista alla Favretto, si dedica ad una pittura molto più simbolica e, a tratti enigmatica come nel celebre Ninfee in cui un cadavere nudo di donna emerge tra le ninfee mentre un uomo si allontana velocemente dall’ acqua. Simile è la vicenda pittorica di Ettore Tito che passa da un opera realistica come Le pelatrici di noci , al suggestivo ed simbolico Sulle lagune.
Il 1908 segna l’apertura di Cà Pesaro ai giovani rifiutati dalla Biennale : sarà la decisiva apertura alla pittura europea, in particolare a quella francese e austrotedesca, un tentativo di aprirsi alla pittura estera che vede proprio in questo anno la decisiva svolta verso la pittura contemporanea con con Les demoiselles d’Avignon di Picasso.

Italico Brass Nike ( 1870 Gorizia – 1943 Venezia ), che rimarrà sempre lontano dalle tendenze europee, arriva a Venezia nel 1895, dopo un lungo soggiorno formativo prima a Monaco e poi a Parigi.
L ‘artista comincia a partecipare alla Biennale già da quel anno e vi rimarrà ospite fisso fino al 1943. Ezra Pound nella poesia del 1908, for Italico Brass, paragona la pittura di Brass a quella di Monet, ma questo paragone è conducibile solo fini ad un certo punto : infatti il Monet che Brass ha occasione di conoscere a Parigi è quello delle cattedrali di Rouen e di quei quadri che il grande pubblico conosce bene, ma il Monet del 1908 è ben distante dalla pittura che segue Brass.
Monet wholesale jerseys China è evocativo, portato ad una sempre maggiore dissolvenza delle immagini in favore di una studio cromatico che si avvicina alle ricerche del post-impressionismo: è la stagione delle numerose Ninfee.

Italico Brass condivide con il pittore francese l’amore per la pittura en plein air, ma eventuali somiglianze si posso fermare qui perché la pittura di Brass è molto personale: unendo la tradizione della pittura veneziana di genere alla tecnica impressionista e al gusto per la scenetta ottiene delle speciali visoni di Venezia che toccano tanto la scena di costume, I burattini in campo San Polo, quanto il vibrante lirismo di Santa Margherita sotto la neve o dei Foghi del Redentor.
Lo sguardo di grande amore con cui Brass osserva la sua Venezia lo porta a cogliere l’aspetto privato della città, quello che nessuno prima di lui aveva colto senza cadere nel lacrimevole o nel lezioso : le tele dedicate alle feste veneziane, come il Redentore o la Salute, offrono una città intima, particolare, sconosciuta e magica ritratta cheap jerseys China più per il piacere che provava il pittore nel contemplarla che per la volontà di mostrarla al pubblico.
Italico Brass è anche ritrattista del gente : gruppi di popolane avvolte nei loro scialli neri, frati e chierichetti e gli immancabili carabinieri affollano i dipinti sia come macchiette di colore indistinto che come personaggi principali nelle innumerevoli processioni tanto care al pittore Goriziano.
Guido Perocco, celebre critico dell’arte, ha dimostrato come il periodo migliore della pittura di Brass sia quello che va dal 1904 al 1925 perché, successivamente, l’interesse del pittore è orientato verso il restauro link della scuola della Misericordia a Cannaregio e al collezionismo e riscoperta dei pittori del Cinque- Seicento veneto e non solo come Alessandro Magnasco detto il Lissandrino ( 1667 – 1749).

Il riferimento alla poesia di Pound permette di accennare brevemente alla figura di Ezra Puond e al suo legame con l’arte. Pound dedica alcune articoli e brevi infuocati saggi nella difesa di giovani autori in cui confida per il futuro dell’arte contemporanea : è il caso dello scultore Jacob Epstein che con il suo Rock Drill ( perforatore ) trova una menzione in una delle sezioni dei Cantos di Pound. Nella Guida alla Kultura, Pound descrive la sua evoluzione artistica dalle giovanili infatuazioni per Tiziano alla condivisione delle idee sostenute da Picasso o Wydham Lewis ( pittore del vorticismo inglese ) o Gaudier-Brzeska a cui dedica un intero scritto.
Pound amava i pittori che ponevano in gran risalto il contorno, la linea costitutiva delle figure, ed è per questo che rinnega il suo giovanile amore per i pittori barocchi e per gli impressionisti in favore di quegli autori che. Come i primitivi, facevano del contorno l’elemento portate della propria ideologia artistica.

Pound amava andare oltre la lettura convenzionale che veniva data ai pittori e ai movimenti per scoprirne lati nascosti ed è per questo che cita pittori e scultori in modo molto libero dicendo, come nel caso della poesia per Brass, but I see more.
La giornata di studio si è conclusa con i convenzionali ringraziamenti al pubblico, numeroso, in sala e con la libera visita ai tre quadri di Italico Brass che uno cheap jerseys dei nipoti del pittore aveva gentilmente concesso.