“La corte” di Christian Vincent

Sotto l'ermellino

Venezia 72. Concorso
La Corte d’Assise di Saint-Omer, Francia, è guidata dal Presidente Xavier Racine, inflessibile e intransigente, un “presidente a due cifre” perché le sue condanne non sono mai inferiori ai dieci anni. Ma perfino l’algido Racine ha un lato tenero, che si palesa di fronte a una vecchia fiamma, giudice popolare in un processo per infanticidio. Ineccepibile prova d’attore per Fabrice Luchini in una commedia un po’ romantica, dove si sorride (ma non troppo).

Una commedia leggera, forse troppo, quella di Christian Vincent (La cuoca del presidente) in concorso a Venezia, che racconta il risveglio dei sentimenti di un giudice che in apaprenza non è capace di provarne.

Il Racine interpretato dal sempre straordinario Fabrice Luchini è preciso al limite dell’ossessività, scrupoloso. Il film ce lo mostra alla vigilia di un processo per infanticidio, afflitto da una brutta influenza, di umore ancor peggiore del solito.

Tra i giudici popolari chiamati a giudicare il giovane padre accusato del delitto anche Ditte (Sidse Babett Knudsen), una vecchia conoscenza di Racine. Anzi, oggetto di una vecchia infatuazione: lei era il medico che lo curò in ospedale dopo un incidente. Bella, avvenente, intelligente, Ditte accetta di incontrare Racine per una innocente chiacchierata davanti a un caffé, in cui ricordano – a favor di spettatore – l’innocente infatuazione di lui, trasformata poi in un vero e proprio tenero innamoramento.

Nei giorni del processo la perseveranza del giudice viene messa a dura prova da poliziotti troppo zelanti nel recuperare confessioni, testimonianze contradditorie, un imputato che forse non è colpevole.

Non ci si aspetti un legal movie, ovviamente: il processo è solo il contorno di questa commedia che ruota intorno alla riscoperta dei sentimenti e all’interpretazione del sessantenne Luchini, capace, con quella faccia sempre un po’ triste, di confezionare battute taglienti (soprattutto nelle sequenze del processo) e mostrare il lato più umano e sentimentale di personaggi al limite dell’antipatia.

Una gradevole, lieve commedia, che scorre veloce, lasciando però la sensazione di non essere completamente realizzata.

L’HERMINE
Regia: Christian Vincent
Protagonisti: Fabrice Luchini, Sidse Babett Knudsen, Miss Ming, Berenice Sand e Claire Assali
Durata: 98′
Nazione: Francia