Tag: Festival del Cinema di Cannes 2021
“Tromperie – Inganno” di Arnaud Desplechin
Sono stati necessari ben quindici anni a Desplechin per ritornare a confezionare un film che avesse l'ampiezza di respiro e la portata di Un conte de Noël dopo quattro lavori incerti, ma non è possibile non approcciare Tromperie in maniera entusiasta per semplice fatto che, per la prima volta da quando il cinema incontra la letteratura, siamo davanti a un adattamento veramente efficace e riuscito di un romanzo di Philip Roth.
“Memoria” di Apichatpong Weerasethakul
Per la prima volta Weerasethakul decide di abbandonare l'amata e odiata Thailandia per andare a girare in Colombia, un luogo altro dove autore e personaggi sono stranieri, lontani dalla loro realtà. In un ulteriore, simile eppure in qualche misura diverso, viaggio attraverso la stratificazione multiforme del mondo sensibile, la chiave scelta dal regista tailandese è quella della sinestesia, e il suo percorso oltrepassa l'indagine sulla realtà e approda alla questione della percezione. Una Tilda Swinton cittadina di due mondi, fra noumeno e fenomeno.
“France” di Bruno Dumont
Realtà e finzione, cinema e televisione, immagine e rappresentazione sono le antinomie su cui è costruito l'ultimo film di Bruno Dumont, un altro capitolo che va ad aggiungersi alla fase pseudocomica del regista francese, animato da un afflato più impostato e didascalico che dà vita a un feroce affresco satirico del sistema mediatico europeo, con una superba Léa Seydoux.
“Drive my car” di Ryusuke Hamaguchi
Hamaguchi è la next big thing della settima arte in Giappone, e Drive my car offre una rappresentazione plastica di un cinema capace di disarticolare e riassemblare al di là di ogni logica formale elementi costitutivi di sè come la parola o la percezione. È il film che avrebbe fatto impazzire di gioia Carmelo Bene.
“Annette” di Leos Carax
Film d'apertura della 74ª edizione del Festival di Cannes, Annette segna anche il ritorno dietro la mdp del grande Leos Carax, come suo solito mai...