Il regista Alessandro D’Alessandro, mettendo a posto negli archivi del padre Angelo, giornalista, ritrova i filmati che aveva girato nella scuola di Barbiana con il consenso di don Lorenzo Milani. Angelo D’Alessandro era andato per seguire un’inchiesta sull’obiezione di coscienza che aveva causato non pochi problemi al sacerdote: minacce da parte dei fascisti e –  forse le accuse più dolorose – le critiche da parte del clero.

Barbiana 65. La Lezione di Don Milani è la versione restaurata di quei filmati, montati insieme a una serie di immagini di repertorio dell’Istituto Luce dove la voce di don Milani e le riprese effettuate si uniscono ai commenti e ai ricordi di Adele Corradi (insegnate a Barbiana al fianco di don Milani), Beniamino Deidda (ex Procuratore Generale di Firenze) e don Luigi Ciotti.

Un documentario che graffia le coscienze, emotivamente forte e culturalmente moderno, perché i tre pilastri del messaggio di don Milani – Scuola, Costituzione e Vangelo – sono tre diritti inalienabili.

Dalla scuola di democrazia per destare nei ragazzi lo spirito critico, alle lezioni di inglese ai figli dei contadini, dalla scrittura collettiva alla lettura dei giornali, dai ragazzi più grandi che insegnano a quelli più piccoli fino alla Lettera ai giudici, il film raggiunge il suo momento più intenso con il testo scritto per difendersi dalle accuse di apologia di reato nel processo che lo attende a Roma.