Prima di affrontare la polemica che ha colpito il televoto post serata cover e la sala stampa stamattina, artefice del “ribaltone” e accusata di aver votato “da stadio” e di essersi accanita contro un ragazzo di 23 anni, mi soffermerei su un dato: 74,1 % di share, che corrisponde a 14 milioni 301 mila spettatori (totale audience: oltre 15 milioni. Fonte: ufficio stampa RAI). Se la cifra di ieri sembrava già spaventosa, quella di oggi sancisce e incorona quest’ultimo (?) Sanremo di Amadeus come il più riuscito – in termini di audience – dal 1996, il più giovane di sempre (per il motivo leggi sotto), il più digitale, il più social. Il punto è proprio questo. La guerra dei poveri (napoletani contro resto d’Italia, pubblico contro giornalisti, ecc ecc) è il risultato di una shit storm incredibile sui social sulla quale la Rai glissa e minimizza – crediamo – per un motivo specifico. Era tutto preventivato? Tutto voluto per far schizzare lo share oltre ogni tabella possibile, a scapito, forse sì, di un ragazzo di 23 anni? Share che, è bene ricordarlo, è l’unico vero obiettivo della macchina Sanremo e di qualunque altro programma televisivo. Dal canto suo Geolier, forte dei suoi 2,4 milioni di followers su Instagram, si stupisce e ci rimane male della reazione di certo pubblico dell’Ariston che non solo fischia, ma addirittura si alza e se ne va, dopo la sua proclamazione a vincitore della serata delle cover.

Tutti concentrati sul presunto razzismo, ma nessuno che dica una parola, dico una, sulla sua canzone e sulla differenza, oggettiva, tra i due pezzi (di Angelina e Geolier). Lo ha spiegato molto bene sul suo profilo Facebook la giornalista Rai Elisabetta Malantrucco.

“Mi sento bene. Ho fatto un bel festival – ha commentato Geolier durante la conferenza stampa, mostrando tutta la semplicità dei suoi 23 anni – Sul palco alla fine eravamo due ragazzi, io e Angelina. Non ho amarezza. Il mio obiettivo era portare Napoli al Festival, quindi ho già vinto nel momento in cui ero in gara. Il rap ha fatto buoni risultati, sia l’anno scorso con Lazza, sia quest’anno. Alla fine conta questo. Io mi godo il cammino. Mi porto a Napoli dei bei ricordi di Sanremo. Il pregiudizio verso Napoli penso sia passato, poi io sono del 2000, non riesco a parlare del passato.”

“Io non mi aspettavo nulla di quello che è successo, a cominciare dall’essere chiamata in gara – ha commentato Angelina, che rappresenterà l’Italia al prossimo Eurovision – È stata la settimana più bella della mia vita. Venerdì ho cercato di fare un omaggio, volevo che uscisse la canzone, un ricordo, molto più di me stessa. Non ho seguito le polemiche, perché ero molto concentrata su quello che dovevo fare. Non l’ho mai considerata una competizione”.

“Questo premio mi è sempre sembrato irraggiungibile – ha commentato Loredanda Bertè, vincitrice del Premio della Critica Mia Martini – Mimì, l’abbiamo riportato a casa. È una cosa stupenda ma anche un po’ surreale. Ancora non ci credo”.