L’intrigo politico, il triangolo amoroso, l’illusionismo: il film di Neil Burger, regista fino ad ora sconosciuto, condensa tre nuclei tematici fondamentali della narrazione cinematografica, avvolgendoli di giallo in un classico plot poliziesco.
Il giovane Edward, figlio di un ebanista della Vienna del diciannovesimo secolo, si innamora di Sophie, giovane duchessa, destinata a far parte della corte imperiale. Quasi in risposta alla sottrazione amorosa che subisce, il ragazzo scompare per far ritorno a Vienna soltanto quindici anni più tardi, nei panni di Eisenheim l’Illusionista (Edward Norton). I suoi trucchi destano i sospetti della corte di Leopoldo, principe ereditario ed ora promesso sposo a Sophie (Jessica Biel); egli intuisce l’antico legame tra il mago e la donna e, coadiuvato dall’ispettore capo della polizia Uhl (Paul Giamatti), inizia a perseguitare l’attività di Esenheim, ritenuta una minaccia all’ordine costituito.
Potrebbe mai un film, che ha come protagonista un illusionista e i suoi espedienti, non basarsi interamente sulla mistificazione delle apparenze? Certamente no. The Illusionist inganna realmente lo spettatore sino alla risoluzione finale, offrendo un intreccio fin troppo semplice, sebbene gestito in modo perfetto: troppo nitidi i contrasti tra buoni e cattivi, troppo chiare le intenzioni di ciascun personaggio, troppo semplice la risoluzione del caso. Sino a giungere agli ultimissimi minuti, in cui una brevissima e rapida sequenza dimostra l’esatto contrario, ovvero l’unica verità dell’illusione, quella secondo cui nulla di quanto noi vediamo corrisponde a verità. La sottotraccia ha sia dei risvolti politici che metanarrativi, soprattutto considerando che i trucchi ideati da Eisenheim sono tutti trucchi di tipo filmico, e l’intera narrazione degli eventi, scandita da apertura e chiusura di iridi, procede come se stessimo osservando una lanterna magica o uno zootropio dal sapore pre-cinematografico.
Il tutto è confermato dalla scelta fotografica operata da Dick Pope (che ha ottenuto la nomination agli Oscar quest’anno), che avvolge tutto di colorazioni ocra e seppia proprio come se i personaggi animassero antiche fotografie. La sequenza finale è, infatti, l’unica in cui i colori sono naturali e non giallastri, come prova visiva del fatto che quella, e soltanto quella, corrisponde alla realtà dei fatti. Il ritmo asseconda quello mai concitato e teso del giallo tradizionale, gestito dalle buone interpretazioni degli attori tra cui si distingue un ottimo Paul Giamatti, che si riconferma come attore versatile e dotato di una simpatia spontanea. Impossibile non citare il meraviglioso contributo di Philip Glass, che puntella la colonna sonora di suspense con magistrale discrezione. The Illusionist non fa parte di quella categoria di film sui prestigiatori (tra cui per l’appunto, il recente The Prestige di Christopher Nolan) che ruotano intorno alla ricerca di una spiegazione razionale dei trucchi. Perturbante per il pubblico ammirato e pericolosa per l’infido principe, l’illusione resta quella che è, perfetta nella sua ambiguità, come i fantasmi a cui Eisenheim dà, apparentemente, vita.
Titolo originale: The Illusionist
Nazione: Republica Ceca, U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico, Fantastico
Durata: 110′
Regia: Neil Burger
Sito ufficiale: www.theillusionist.com
Sito italiano: www.lillusionista.it
Cast: Edward Norton, Paul Giamatti, Jessica Biel, Rufus Sewell, Eddie Marsan, Jake Wood, Tom Fisher, Aaron Johnson
Produzione: Bull’s Eye Entertainment, Bob Yari Productions, Contagious Entertainment, Michael London Productions, Stillking Films
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 06 Aprile 2007 (cinema)