Dopo il lungo stop a causa dell’emergenza sanitaria, Arte Laguna Prize apre nuovamente le porte dell’Arsenale Nord di Venezia, dando inizio alla più grande mostra nella storia del concorso, una celebrazione dell’arte e della creatività che guarda al futuro e dà voce a un’ampia molteplicità di linguaggi visivi.
Durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta il 2 ottobre sono stati proclamati i tre
vincitori assoluti della 15° edizione e i quattro della 14° edizione che si aggiudicano 10.000 euro ciascuno. Gli artisti provengono da Spagna, Israele, Cina, Slovenia, Italia, Polonia e Stati Uniti.
La giuria internazionale ha deciso di premiare l’artista spagnola Belén Mazuecos (Spagna,
1978) con l’opera Fragile artist: Handle with care II (2017). L’opera è stata scelta per il suo
approccio contemporaneo, che tratta molti temi universali che stanno accadendo nel mondo e in particolare nel mondo degli artisti; un progetto che la giuria ha ritenuto molto interessante in quanto rappresenta le difficoltà di essere un artista, soprattutto al giorno d’oggi. L’opera funge da pretesto per costruire una metafora di ciò che accade nel mondo dell’arte, evidenziando le complessità di un ecosistema estremamente fragile.
L’israeliano Moshe Vollach (Israele, 1958) con il suo progetto di arte ambientale 31 cubes
(2016) viene premiato per il suo approccio ossimorico verso la land art, che ha dato vita ad un’opera molto poetica, basata sull’idea di contrasto e su come gli elementi naturali possano lavorare insieme per trasformare l’opera d’arte: una stringa di 61 cubi di ghiaccio di dimensioni identiche posti nel deserto in una calda giornata estiva, di cui viene documentato lo scioglimento. L’opera indaga il rapporto tra spazio e materia, trattando temi come il riscaldamento globale, i cambiamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacci e la desertificazione.
Il film di animazione Cloud of the Unknown (2019) dell’artista cinese Gao Yuan (Cina, 1986) è stato scelto per l’abilità dell’artista nello sfruttare le nuove tecnologie per creare un’estetica e uno stile che hanno grande bellezza e inventiva. Attraverso l’animazione dei fotogrammi dipinti a mano dall’artista stessa, viene messa in scena un’opera dal forte sapore esistenziale che riflette sulla natura dello stare al mondo.
La giuria premia Frankenstein’s Bride (2013) del designer sloveno Primoz Jeza (Slovenia,
1968). Frankenstein’s Bride è uno spazio di lavoro versatile e modulare composto da diversi
elementi cromatici, un tavolo contemporaneo che può essere adattato per ogni situazione
della vita reale.
La giuria premia il giovane performer italiano Leonardo Sinopoli (Italia, 1998) con l’opera 331, Say their Names (2020). una potente dichiarazione performativa che commemora la morte violenta dei tanti membri della comunità Transgeder in tutto il mondo. Sinopoli scrive lettera per lettera i loro nomi ricordando anche quelli i cui nomi rimangono sconosciuti. L’artista ha memorizzato i nomi delle persone e le date del loro assassinio prima che la tela bianca venga trasformata in un memoriale da un rituale performativo. Il lavoro ci chiama a difendere i diritti delle persone transgender.
Per aver saputo coniugare, nell’opera presentata, temi ecologici e ambientali tra i piú urgenti nella nostra contemporaneità e una riflessione sul fare pittorico, il tema della variazione e le possibilità fornite dai materiali, la giuria ha scelto di premiare Drawings from a liquified forest dell’artista polacco Witold Riedl (Polonia, 1969).
Il premio viene conferito all’artista statunitense Samuelle Green (Stati Uniti, 1976) e alla sua opera Manifestation 7 per la forza di una scultura che sa adattarsi sempre allo spazio. Come un organismo cresce e si sviluppa modellando sé stessa e il luogo in cui si inserisce. Composta da una ripetizione di elementi, rigenera a nuova vita anche i materiali di cui si compone.
Nel corso della serata sono stati premiati anche i 42 artisti scelti dai partner internazionali di Arte Laguna Prize per i premi speciali (residenze d’arte, mostre in gallerie, collaborazioni con aziende).
Le 240 opere finaliste della 14° e 15° edizione di Arte Laguna Prize saranno in mostra presso l’Arsenale Nord di Venezia fino al 21 novembre. La mostra, curata da Igor Zanti e Matteo Galbiati, è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18 con prenotazione obbligatoria.
Fino al 12 ottobre sarà inoltre possibile visitare l’evento collaterale Soul Energy, mostra
personale dell’artista vietnamita Henry Le, a cura di Chiara Canali.
LA GIURIA
Per la 14° edizione: Iwona Blazwick – direttrice della Whitechapel Gallery di Londra; Karel
Boonzaaijer – designer, architetto e docente presso FH Aachen – Università di Scienze
Applicate di Aquisgrana; Valentino Catricalà – curatore d’arte contemporanea e direttore
sezione Arte Maker Faire – The European Edition; Aldo Cibic – nome fondamentale del design made in Italy nel mondo; Erin Dziedzic – capo curatore presso il Kemper Museum of
Contemporary Art in Kansas City, Missouri; Zhao Li – professore alla Central Academy of Fine Art di Pechino e curatore del Padiglione Cinese alla 53. Biennale di Venezia; Riccardo Passoni – direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino; Vasili Tsereteli – Direttore presso il Moscow Museum of Modern Art.
Per la 15° edizione: Bénédicte Alliot – Direttrice Generale di Cité Internationale Des Arts di
Parigi; Nathalie Angles – Fondatrice e direttore esecutivo di Residency Unlimited negli Stati
Uniti; Lorenzo Balbi – Direttore artistico presso MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna;
Marcus Fairs – Fondatore e capo-redattore di Dezeen nel Regno Unito; Sophie Goltz –
Curatrice, docente presso la School of Art, Design and Media della Nanyang Technological
University di Singapore e direttrice della International Summer Academy di Salisburgo;
Toshiyuki Kita – Designer giapponese insignito del Premio ADI, Compasso d’Oro alla Carriera Internazionale; Beate Reifenscheid – Direttrice del Ludwig Museum di Coblenza e Presidente di ICOM Germania.