“Chéri” di Stephen Frears

L’età di mezzo secondo Colette

“Dammi la tua collana di perle! Mi ascolti, Lea? Dammi la tua collana.”
Nessuno rispose dall’immenso letto di ferro battuto e bronzo cesellato, lucente nell’ombra come un’armatura.
“Perchè, non mi regaleresti la tua collana? Starebbe bene a me quanto a te, e anche di più, forse.”
A chiedere è Chéri, all’inizio dell’omonima l’opera, la più conosciuta, di Sidonie Gabrielle Colette (1873-1954), scritta di getto nell’estate del 1919 e ora sugli schermi con la regia di Stephen Frears e l’interpretazione di Michelle Pfeiffer, Kathy Bates e Rupert Friend.

Parigi 1909. Ha diciannove anni Chéri, figlio trascurato di madame Peloux, ricca cocotte a fine carriera. E’ un piccolo dandy, insolente e segreto che al di là delle apparenze possiede una sensualità acerba; un “bambino cattivo” a cui occorre insegnare come diventare uomo.
Léa de Lonval, cortigiana bella e raffinata, che si avvia alla retraite, ha quarant’anni, un corpo flessuoso e lo sguardo profondo, sembra uscita da un prezioso quadro di Klimt. Sarà lei il mentore di Chéri, un compito che si trasformerà in una relazione durata sei anni, fino al giorno in cui madame Peloux combinerà le nozze del figlio con Edmée, fanciulla ricca, figlia di Marie Laure, un’altra demi-mondaine.
Per Léa e Chéri la fine della relazione segna il doloroso inizio di una nuova consapevolezza.

Colette descrive due età della vita: l’irriducibile adolescenza di Chéri e l’approssimarsi del crepuscolo di Léa; scrive dell’illusione della giovinezza trattenuta tra le braccia di un giovane amante e del labile confine tra l’amore sensuale e quello materno.
Racconta una storia semplice e privata che si sviluppa sul crinale di un cambio epocale: lo scoppio della prima guerra mondiale.
Amicizia, rivalità e invidia sono gli ingredienti del ristretto universo femminile delle cortigiane, coeso solo per combattere lo spettro della solitudine, perché sebbene ricche e potenti sono socialmente emarginate. Il tramonto delle signore di Colette diviene così metafora del tramonto della Belle Epoque.

La regia di Stephen Frears stringe visivamente sugli interni: sovraccarichi e oppressivi quelli di madame Peloux, che si circonda dei trofei di un’onorata carriera; luminosi ed eleganti gli spazi di Léa. La pesante opulenza del passato contrapposta alla solare eleganza di un futuro sconosciuto sono sfondo alla rappresentazione di un microcosmo fatto di oziosa quotidianità e di rimpianti, catturato dall’impressionistica e raffinata fotografia di Darius Khondji (Funny games, Un bacio romantico) al cui centro si colloca la notevole interpretazione di un terzetto di ottimi attori.

Chéri nasce dal ventre di questo claustrofobico mondo; capriccioso, ermetico e anch’esso un po’ cortigiana, si abbandona all’accudimento dell’amante, e come un figlio, aspro a tratti si ribella.
Ma la sua ostinata superficialità cela una precisa consapevolezza che emerge con forza nell’intenso finale del film.
Léa (solo per lui Nounoune) ha il dono di capirlo, di coglierne le vibrazioni oltre i silenzi e gli egoismi. In lei però alla condiscendenza si alterna la severità dell’amante-educatrice.
Un gioco a due che nella pagina scritta viene raccontato ora con una cadenza classica, più descrittiva, ora con passaggi ellittici e serrati dialoghi.
Stephen Frears ne raccoglie l’eredità e con la collaborazione di Cristopher Hampton (già per Le relazioni pericolose) traduce le pagine di Colette in racconto cinematografico, restando fedele al dialogo, pungente d’ironia e d’amarezza, ma imprimendo alla storia un movimento lineare accompagnato da un narratore esterno che mantiene un registro volutamente leggero per una vicenda che leggera non è.

Chèri, da Colette e di Stephen Frears, è un film da camera elegante e raffinato; è certamente un buon film d’apertura per la nuova stagione cinematografica.

Titolo originale: Chéri
Nazione: Regno Unito, Germania
Anno: 2009
Genere: Romantico
Durata: 100′
Regia: Stephen Frears
Sito ufficiale: www.cherithemovie.co.uk
Cast: Michelle Pfeiffer, Kathy Bates, Rupert Friend, Felicity Jones, Frances Tomelty, Anita Pallenberg, Harriet Walter, Iben Hjejle, Toby Kebbell, Rollo Weeks
Produzione: Bill Kenwright Films, MMC Independent, Reliant Pictures
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 28 Agosto 2009 (cinema)