“Challengers” di Luca Guadagnino

Lo sport metafora del potere. Un film come una partita di tennis, tra presente e passato e  un triangolo amoroso con radici lontane e ripercussioni nell’oggi. Tre giovani e infelici atleti costretti a compromessi nella vita e nell’amore in una sfida continua sul campo e fuori in un continuo confronto con il desiderio e l’esercizio del controllo. Purtroppo una eccessiva lunghezza e la ripetizione di alcune scelte stilistiche  non convincono del tutto nel nuovo film di  Luca Guadagnino.

Photo: Niko Tavernise © 2024 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

I Challengers del titolo sono due tennisti rivali nella finale di un torneo challenger (ovvero di seconda categoria): Art (Mike Feist) e Patrick (Josh O’Connor). Tra molto sudore e svariati ralenti, quelli che un tempo erano migliori amici oggi –  siamo nel 2019 – sono rivali e non solo sul campo. A seguire dagli spalti è Tashi Duncan (Zendaya) , grintosa ex prodigio del tennis la cui carriera è stata fermata anni prima da un incidente in campo. Tashi è la moglie-manager-allenatrice di Art, nonché ex fidanzata di Patrick, nonché causa della brusca interruzione dell’amicizia fra i due. E’ lei cha ha convinto il marito Art, dopo una serie di sconfitte e con gli US Open in vista, a partecipare ad un torneo minore, in cui le probabilità di vincere tra atleti di secondo piano sono alte e la sua stella può di nuovo brillare. Un modo, insomma, per aggirare la defaillance fisica, ma soprattutto mentale, di Art. Peccato che uno degli avversari sia l’ex amico ed ex rivale in amore Patrick.

© 2023 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Luca Guadagnino ama esplorare personalità complesse e analizzare il tema dell’amore sotto diverse prospettive (Io sono l’Amore, Call me by your name, Bones and All) e qui si cimenta con un triangolo (assai meno erotico di quanto promesso dal trailer) al cui apice c’è la figura femminile di una affascinante giovane donna. Tashi ama l’esercizio del controllo e del potere e – a giudicare dai molteplici marchi di lusso e di abbigliamento ostentati in un product placement in cui ogni oggetto di scena è un marchio da esibire –  anche la ricchezza che le deriva dalle vittorie del marito. Art e Patrick, entrambi innamorati di Tashi da tredici anni, sono molto diversi: rustico, un po’ spavaldo e propenso all’umorismo Patrick; piu tranquillo, riflessivo e calcolatore Art. Due caratteri che si esprimono nella loro relazione con Tash e, in campo, nel loro stile di gioco.

Una tirata partita tra due avversari in campo e fuori è il filo conduttore del film. Ma è una partita a tre, perché dalla tribuna Tashi non segue il match  come gli altri spettatori ed è in grado solo con gli sguardi di influenzare il gioco e le scelte di campo dei giocatori. Così come nella vita, in cui l’attrazione tra Tashi e Patrick riemerge proprio nei giorni precedenti l’incontro che dovrebbe decretare il ritorno al successo di Art.

Photo: Niko Tavernise © 2024 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Challengers è  strutturato come una partita di tennis e la storia, come una pallina, vola tra il presente e il passato per ricostruire  ciò che è avvenuto dal momento in cui i due ragazzi – tredici anni prima – restarono folgorati dalla bellezza e dalla personalità della giocatrice-prodigio. Il primo set della competizione lo vince Patrick, dopo una scena – solo accennata nel trailer – in cui il bromance tra Patrick e Art potrebbe trasformarsi in qualcosa di più sotto gli occhi divertiti di Tashi. Ma sulla lunga distanza è Art a conquistare Tashi, dopo l’infortunio che ne ha fermato la carriera. E tuttavia nella partita giocata oggi riemergono le rivalità, le differenze e le debolezze di Patrick – che vive in auto, quasi di espedienti – e l’indecisione di Art, campione ricco e infelice.

I due un tempo spensierati ragazzi sono diventati due uomini deboli. L’unica che ha potere è Tashi, che vive il proprio sogno tennistico per interposta persona attraverso Art. Il comune denominatore tra i tre personaggi è sempre la tristezza: nessuno ha potuto fare ciò che voleva, in campo e in amore, nella sceneggiatura scritta da Justin Kuritzkes (nella vita il marito della regista Celine Song regista del recente Past Lives)

Photo: Niko Tavernise © 2024 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Zendaya – anche produttrice del film – è perfetta nel trasformarsi da atleta a donna di potere, grazie anche a un lavoro sul trucco e sui costumi di scena; Josh O’Connor e Mike Faist danno ai loro personaggi due performance ricche di sfumature lungo i 122 minuti del film. Che purtroppo sono troppi: alcune scelte di fotografia di Sayombhu Mukdeeprom – la pallina insistentemente vista dalla prospettiva di Patrick, il campo trasparente in cui li guardiamo giocare da raso terra, una eccessiva indulgenza nelle riprese in slow motion per sottolineare la fisicità del gioco, la fatica e il sudore – diventano troppo ripetute nella seconda parte.

Non è mai stucchevole, invece, l’originale e importante commento sonoro, si sarebbe detto un tempo: quarta protagonista di Challengers è la colonna sonora a base di techno ed elettronica di Trent Reznor e Atticus Ross.

Titolo originale: Challengers
Regia: Luca Guadagnino
Sceneggiatura: Justin Kuritzkes
Interpreti: Zendaya, Josh O’Connor, Mike Faist
Durata: 122 minuti
Distribuzione: Warner Bros Pictures
Uscita Italia (cinema): 25 aprile 2024