Un’occasione unica per vedere in una cornice straordinaria i dipinti di Peter Paul Rubens e Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.
Parte il 1° giugno la seconda edizione “Capolavori da scoprire”, un’altra occasione per ammirare opere straordinarie di artisti inimitabili e per apprezzare, ancora una volta, quale contributo il grande mecenatismo abbia dato all’arte e alla cultura mondiale e di come le tracce di un grandioso passato siano potute giungere fino a noi e siano oggi fruibili al grande pubblico.
La manifestazione si svolge grazie a tre diversi protagonisti: le famiglie proprietarie delle collezioni Odescalchi e Pallavicini, che con la loro generosa disponibilità hanno mantenuto integra e viva una vera ricchezza per l’intera umanità; Progetto Italia, che valorizza gli aspetti storici, artistici e paesaggistici italiani tramite l’organizzazione di eventi capaci di richiamare l’attenzione del pubblico sul patrimonio del nostro paese; la Sezione Lazio dell’Associazione Dimore Storiche Italiane che, dopo il successo dello scorso anno, ripete la manifestazione con due mostre aperte gratuitamente al pubblico.
“Cristo e di dodici Apostoli” di Rubens nella Collezione Pallavicini
Palazzo Pallavicini (Casino dell’Aurora)
1° – 2 – 3 – 4 giugno 2006
Alle pareti del Salone Giallo di Palazzo Pallavicini vi è la celeberrima serie di “Cristo e i dodici Apostoli”. Lo stesso Rubens, in una lettera del 1618, ricorda di aver dipinto due serie di “Apostoli”: una è quella conservata oggi al Prado, priva però del Cristo, l’altra è quella completa, ab antiquo dalla famiglia Pallavicini. Nel Cinquecento il ramo genovese dei Pallavicini assunse particolare importanza grazie al commercio con le Fiandre. Il Marchese Niccolò Pallavicini (m.1653) fu amico e committente di Peter Paul Rubens e le tredici tavole raffiguranti Cristo e gli Apostoli, realizzati in bottega con sostanziali interventi del maestro, furono acquistati ad Anversa per la cappella del palazzo che la famiglia possedeva in quella città. Più tardi, ante 1679, il Cardinale Lazzaro li portò a Roma, dove poi sono sempre rimasti, vero fiore all’occhiello della collezione. Queste opere, insieme al famoso ritratto di Hélène Fourment Rubens, sono probabilmente fra le prime acquisite dalla famiglia fra quelle ancora esistenti in Galleria.
“La conversione di Saulo” di Caravaggio nella Collezione Odescalchi
Palazzo Odescalchi (Archivio)
Dal 15 al 18 Giugno 2006
La mostra si svolge all’interno dell’archivio privato di Palazzo Odescalchi che si affaccia sul cortile. La tavola è al mondo una delle poche opere dell’artista ad essere conservata in una collezione privata. Commissionata nel 1600 da Monsignor Cardinale Tiberio Cerasi al Caravaggio, da lui definito “egregius in Urbe pictor” per la sua Cappella in Santa Maria del Popolo, per anni è stata letta come iconografia rifiutata in quanto contraria agli Atti degli Apostoli che parlano di grande luce e non di apparizione di Cristo a Saulo caduto da cavallo sulla via di Damasco. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la volontà di Caravaggio facesse riferimento ai tre passi degli Atti degli Apostoli in cui si cita l’episodio: “nel terzo di questi Gesù si rivolge a Saulo parlando di apparizione. Saulo, però, colpito dalla luce non avrebbe potuto vederlo ecco perché si copre il volto ed ecco perché si parla di apparizione negli altri due passi”.
Il rifiuto del dipinto probabilmente è legato solo in parte all’eccessiva concretezza dell’apparizione di Cristo; gran parte dei problemi doveva nascere dall’interpretazione dai tre passi degli Atti degli Apostoli con annose implicazioni dottrinarie.
Gesù irrompendo sulla scena, conferisce al giovane Saulo di Tarso la Grazia e l’evento miracoloso non è vissuto nell’animo del giovane, ma pubblicamente: questo lo si può notare dal turbamento dello scudiero e dal cavallo infuriato.
Le due mostre avranno la durata ciascuna di 4 giorni e la visita di questi luoghi è un’occasione preziosa per ammirare, ancora una volta, lo splendore delle architetture, per studiare da vicino le tracce del passato, e per comprendere come l’attività dei proprietari, attenti tutori di questi beni, mantengano integre e vive queste testimonianze della nostra cultura attraverso una costante ed attenta manutenzione, stimolando così, grazie ad un humus culturale unico al mondo, lo sviluppo di attività creative e il desiderio di approfondire le proprie conoscenze.
L’Associazione Dimore Storiche Italiane, costituita nel 1977, da ventisette anni promuove con un’intensa attività culturale la conservazione, la valorizzazione e la corretta gestione delle dimore storiche e si è sempre attivata per sostenere la promulgazione di leggi e regolamenti che ne agevolino la tutela e il corretto utilizzo, per permettere a questo preziosissimo patrimonio di continuare ad avere una sua funzione sociale, mantenere un legame con le radici storiche della nostra cultura, favorire la formazione culturale dei giovani e produrre ricchezza. Le dimore storiche italiane rappresentano il filo conduttore attraverso il quale è possibile leggere la storia della nostra cultura, ed è proprio con questo spirito e consapevoli che troppo spesso questo patrimonio rimane inaccessibile all’interno dei palazzi di proprietà dei soci, che l’Associazione Dimore Storiche Italiane – Sezione Lazio, ha avvertito la necessità di continuare nell’interesse collettivo, questa iniziativa di particolare valore culturale.
Progetto Italia è la società del Gruppo Telecom nata con lo scopo di contribuire alla crescita del Paese, affiancando personaggi della cultura, della solidarietà e dello sport. Insieme a loro, sono state studiate e realizzate iniziative gratuite facilmente fruibili, basate sul principio della divulgazione intelligente, e ispirate a un criterio di qualità e unicità. Iniziative capaci anche di valorizzare lo straordinario patrimonio artistico del nostro Paese, proponendo città e monumenti in modo inatteso, ma senza snaturarli.
A testimonianza dell’evento è stato realizzato un catalogo edito dalla casa editrice Skira, a cura di Giada Lepri, composto da una breve introduzione sulla storia dell’A.D.S.I. – Sezione Lazio da parte del Presidente Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, un contributo del Presidente di Telecom Italia Marco Tronchetti Provera e la presentazione dei due gruppi di opere con interventi di studiosi quali il Direttore del Polo Museale Fiorentino Antonio Paolucci, il Direttore dei Musei Vaticani Francesco Buranelli, il Docente Ordinario dell’Università la Sapienza di Roma Maurizio Calvesi e il Direttore dei Musei di Strada Nuova di Genova Piero Boccardo.
“CAPOLAVORI DA SCOPRIRE 2006”
“Cristo e di dodici Apostoli” di Rubens nella Collezione Pallavicini
Palazzo Pallavicini (Casino dell’Aurora) Via XXIV Maggio, 43
Giornate a ingresso libero: dal 1° al 4 giugno 2006
Orario: dalle ore 10.00 alle ore 19.00
1° – 4 giugno 2006
“La conversione di Saulo” di Caravaggio nella Collezione Odescalchi
Palazzo Odescalchi (Archivio) – Piazza dei SS. Apostoli, 81
Giornate a ingresso libero: dal 13 al 16 luglio 2006
Orario: dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Dal 15 al 18 Giugno 2006Informazioni A.D.S.I. – Sezione Lazio
Organizzazione mostre: Lucia Calabrese tel/fax 06 6832774
www.adsilazio.it , e-mail adsilazio@tiscali.it
Ufficio Stampa: A.D.S.I. – Sezione Lazio Roberto Begnini
tel. 06 69190880 fax 06 69925790 rbegnini@tiscali.it
Telecom Italia – Progetto Italia S.p.A. tel. 02 85954975 stampa.progettoitalia@telecomitalia.it
Skira – Mara Vitali Comunicazione – Lucia Crespi tel. 02 73950962 arte@mavico.it