“Caravaggio e l’Europa”

Il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mattia Preti

Grande successo di pubblico per la più importante mostra su Caravaggio e i spinecaravaggeschi mai realizzata. “Caravaggio e l’Europa” è infatti l’evento culturale milanese dell’anno. Oltre 150 opere divisi fra i capolavori di Caravaggio, ospitati nel Piano Nobile di Palazzo Reale e una ricchissima sezione sui caravaggisti al piano terra.

Grazie a un prestigioso comitato scientifico, presieduto da Vittorio Sgarbi, di cui fanno parte eminenti studiosi internazionali – Sergio Benedetti, Luigi Spezzaferro, Caterina Bon di Valsassina, Mina Gregori, Liesbeth M. Helmus, David Jaffé, Johann Kräftner, Wolfgang Prohaska, Nicola Spinosa, Claudio Strinati, Rossella Vodret – e alla partecipazione dei principali enti museali d’Europa, la mostra si configura come una grande manifestazione a carattere europeo con circa centocinquanta opere selezionate per fornire un quadro, il più completo possibile, delle complesse vicende che caratterizzarono il panorama artistico romano all’inizio del Seicento.

Facendo seguito ideale alla memorabile rassegna su Caravaggio che lo storico dell’arte Roberto Longhi curò proprio a Palazzo Reale nel 1951, l’evento conclude le manifestazioni legate al terzo centenario della morte di Mattia Preti (1613-1699), l’ultimo importante protagonista del movimento caravaggesco, e s’amplia a indagare e illustrare quel rivoluzionario momento artistico segnato dall’apparizione del grande Lombardo e dalla folta schiera di pittori che furono influenzati dal suo drammatico genio.

Lo studio di questo particolare fenomeno artistico che può essere considerato come il primo a carattere europeo, viene affrontato con un’esposizione che si presenta come la più completa rassegna mai dedicata al movimento caravaggesco. Con l’intento di abbracciare l’intero panorama di questo movimento e perseguendo il principio di un alto livello qualitativo, l’evento comprenderà l’esposizione di numerosi capolavori del grande Maestro, ispiratore per decine d’importanti pittori italiani e stranieri che subirono la sua influenza e che saranno presenti alla mostra con le loro opere più rappresentative.

La mostra in programma costituisce un’occasione unica per la comprensione delle varie correnti di quell’irripetibile momento creativo che durò una quarantina d’anni, dal 1595 al 1635 circa, ossia dai primi anni del soggiorno romano di Caravaggio, agli anni trenta del Seicento, quando giunge a Roma Mattia Preti, ultimo epigono del caravaggismo, e si profila già l’irruente nascita del Barocco, favorito dalla potente famiglia del papa regnante, Urbano VIII Barberini.

Si tratta di un momento cruciale della storia dell’arte che, facendo da spartiacque tra il Manierismo e l’età barocca, apre la strada ai nuovi esiti delle correnti artistiche europee fino alla fine del XVII secolo. Un movimento che nasce in una Roma ancora traumatizzata dallo scisma luterano e che si sviluppa sotto il dominio di quattro importanti pontefici: Clemente VIII Aldobrandini (regnante dal 1592 al 1605), Paolo V Borghese (1605-1621), Gregorio XV Ludovisi (1621-1623) e Urbano VIII Barberini (1623-1644).

All’inizio di quest’età di transizione, si fronteggiano due giganti della pittura italiana, a cui corrispondono due distinte correnti artistiche e di pensiero: il bolognese Annibale Carracci, capo indiscusso della pittura classicistica, e il lombardo Michelangelo Merisi da Caravaggio che porta sulla tela un rivoluzionario realismo. I due Maestri scompaiono a distanza di un anno esatto l’uno dall’altro: Carracci muore il 15 luglio 1609, Caravaggio il 18 luglio 1610. Nei due decenni successivi, le due correnti sono raccolte e sviluppate dai seguaci dei due maestri: i classicisti bolognesi che hanno seguito a Roma Annibale Carracci, e i pittori che si rifanno alla drammatica suggestione di Caravaggio. La città papale è il luogo dove si sviluppa questo crogiuolo artistico che richiama numerosi pittori toscani, emiliani, genovesi, lombardi, ma soprattutto un’esuberante schiera di artisti europei, francesi, olandesi e spagnoli, attratti a Roma dalle prestigiose committenze papali e dalle generose richieste delle grandi famiglie romane che in quegli anni andavano formando le loro collezioni. La fama della nuova maniera caravaggesca si diffonde con fulminea rapidità in tutta Europa, e tra la fine degli anni dieci e l’inizio degli anni venti del Seicento, gli artisti europei riporteranno nei loro Paesi quanto hanno appreso durante l’esperienza romana. Ne germoglieranno esiti straordinari, basti pensare a Rembrandt e La Tour.

L’esposizione di Palazzo Reale indaga e illustra dunque questo ricchissimo movimento artistico carico di ripercussioni, mettendo a confronto molti dipinti, tra loro coevi, che riflettono le varie tendenze e costituisce dunque un’occasione unica per la piena comprensione di questo particolare momento creativo. E prevede, inoltre, l’allestimento di una sezione dedicata ai quesiti e ai problemi caravaggeschi con l’inserimento di opere di artisti sconosciuti e raccolti sotto pseudonimi, che potranno essere oggetto di una più accurata indagine e di una più approfondita riflessione. Alcune sale saranno destinate a una sezione documentaria di confronto tra la mostra longhiana del 1951 e quella odierna, sottolineando anche l’attenzione ormai storica delle esposizioni milanesi, e in particolare a Palazzo Reale, sui fatti caravaggeschi e a
conferma dell’impegno profuso per offrire alla conoscenza degli studiosi e del gran pubblico, eventi di grandissimo valore culturale e mediatico.

Lasciato Palazzo Reale, la mostra si sposterà a Vienna dal marzo del 2006, presso il Liechtenstein Museum, che la ospiterà nelle splendide sale recentemente restaurate e riaperte al pubblico.

A chiusura delle esposizioni, si prevede la convocazione di un importante convegno a cui prenderanno parte i più eminenti studiosi internazionali, e di cui saranno pubblicati gli atti.

La mostra è romossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del terzo centenario della morte di Mattia Preti, presieduto da Vittorio Sgarbi, la mostra è realizzata dal Comune di Milano, con la partecipazione della Regione Lombardia, e dal Liechtenstein Museum di Vienna. Il coordinamento generale è di Gilberto Algranti e l’organizzazione di Tekne Associazione Culturale. Partners della mostra: Citroen, Collezione Koelliker, Fondazione Corriere della Sera, The Westin Palace Milan, Incoming Partner.

“Caravaggio e l’Europa”
Il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mattia Preti

Miolano, Palazzo Reale
dal 15 ottobre 2005 al 6 febbraio 2006
Orari: Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30 – 19.30 -Giovedì 9.30 – 22.30- Lunedì 9.30 – 14.30 – Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Biglietti: Mostra Caravaggio: intero 9,00 euro – ridotto 7,50 euro; gruppi feriali 7,50 – gruppi festivi 9,00;
Mostra caravaggeschi: intero 5,00 euro – ridotto 3,50 euro; gruppi feriali 3,50 – gruppi festivi 5,00;
Cumulativo per le due mostre: intero 12.00 euro – ridotto 10,00 euro; gruppi feriali 10,00 – gruppi festivi 12,00;
Catalogo Skira
Sito internet: www.caravaggioeleuropa.com

Per informazioni, prevendita e biglietteria tel. 02 54 919 oppure www.ticket.it/caravaggio