“Kabei-Our Mother” di Yoji Yamada

Nostra madre

Concorso
La famiglia Nogami è una famiglia praticamente perfetta del Giappone degli anni ’40. Mamma e babbo, che si fanno chiamare coi rispettivi soprannomi, Kabei e Tobei, fanno gli insegnanti. Tobei inoltre tenta di superare le strette maglie della censura governativa con i suoi libri. La coppia cresce due splendide bambine, nonostante la non eccessiva ricchezza.

Finchè una notte, all’improvviso, Tobei viene arrestato senza troppi preamboli per crimini di pensiero; nella sua attività come insegnante universitario, e nei suoi scritti spesso rimbalzati dalla censura, l’uomo, infatti, afferma, seppur con pacatezza, che è possibile avere un governo migliore. Nel Giappone degli anni ’40 questo tipo di affermazione è punibile anche con la morte. Tobei viene trasportato in carcere, dove viene trattato alla stregua di un animale, e Kabei si ritrova sola, con un lavoro di supplente, a dover crescere le due piccole figlie. Le uniche persone che veramente aiutano la famiglia Nogami in questo momento di difficoltà sono Yamasaki, un ex alunno di Tobei rimasto estremamente legato al professore, e la sorella del padre di famiglia, la giovane Hisako. Gli anni trascorrono, lo spettro della guerra diventa cosa tangibile e investe anche il Giappone; anche Yama, come viene affettuosamente chiamato in famiglia, deve partire per la guerra. Hisako invece deve tornare dalla madre malata a Hiroshima. La situazione non è certo delle più rosee.

Basata sulla biografia dell’anziana scrittrice Teruyo Nogami, da sempre in stretti rapporti col cinema, questa pellicola di uno dei grandi vecchi del cinema giapponese, Yoji Yamada, narra le vicende, o per meglio dire le vere e proprie peripezie, della famiglia Nogami, una delle tantissime famiglie nè ricche nè povere del Giappone degli anni ’40 e ’50. La storia è raccontata dal punto di vista, e con l’aiuto della voce off, di una ormai adulta Teruyo, che ripercorre le disavventure, ma anche i momenti felici, che comunque non sono stati pochi, della sua infanzia e primissima adolescenza. La cattura del padre, la bontà di Yamasaki e della zia Hisako, i morsi della fame arrivati coi primi razionamenti durante la guerra in Cina e l’invasione di Singapore, la follia delle frange estremiste del pensiero nazionalista giapponese; ma, sopra ogni cosa, ogni esperienza, ogni disavventura, ogni altra persona, la figura della madre, di Kabei.

Una donna che, nonostante le difficoltà riscontrate a causa del pensiero estremamente liberale del marito, non ha mai rinnegato il suo matrimonio, remando contro anche alla volontà di suo padre; una donna che ha messo in gioco il proprio corpo e la propria salute fisica (non poteva mettersi in malattia per il rischio di perdere il già precario posto come supplente); che si è levata il già pochissimo pane di bocca per sfamare le figlie; e che, forse, ha anche rinunciato a un nuovo amore, quello di Yamasaki. Una storia, dunque, vera, e di come se ne vedono tante (la lunga citazione sui titoli di coda del libro potrebbe essere rivolta a qualsiasi madre del mondo), seppur magari meno drammatiche, che Yoji Yamada decide di girare con levità, con semplicità, senza usare in maniera eccessiva toni troppo enfatici, senza sottolineare con troppa violenza alcuni tratti che lo spettatore può apprezzare per conto proprio. Il rischio, in questo caso, avendo preso la decisione di non puntellare il film di stratagemmi drammatici, di lasciare scorrere le immagini in maniera molto fluida, è di risultare monotono e monocorde. Yamada, in linea di massima, e grazie alle strepitose prestazioni di Asano Tadanobu, nei panni di Yamasaki, e Sayuri Yoshinaga, in quelli di Kabei, riesce nel suo intento ed evita questo pericolo.

Un film di Yoji Yamada
Con Sayuri Yoshinaga, Mitsugoro Bando, Tadanobu Asano, Rei Dan
Genere Drammatico
Colore 132 minuti
Produzione Giappone 2007.