El Paraìso è stato presentato all’ottantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia nella categoria Orizzonti. I temi affrontati nel film sono numerosi, le sfumature spaziano dal comico al tragico, passando per il grottesco.
La vicenda narra di Julio Cesar (Edoardo Pesce), italo- colombiano poco meno che quarantenne, che vive ancora con la madre Magdalena (Margarita Rosa De Francisco). I due si mantengono trafficando droga, in un rapporto esageratamente stretto, tanto da essere morboso, malsano.
La madre è oltremodo gelosa del figlio, soprattutto quando nelle loro vite irrompe la figura di Ines, ragazza colombiana che funge da corriere per la droga: l’anziana donna è ostile nei confronti della giovane in quanto teme che il figlio possa abbandonarla. A sua volta però Julio, nonostante degli apparenti tentativi di “evasione”, non è in grado di autogestirsi e in fondo cerca continuamente l’approvazione della madre anche per le più banali azioni.
Nel momento in cui la separazione tra genitore e figlio avviene per cause naturali, l’equilibrio spezzato destabilizza la già fragile psiche di Julio, che dovrà imparare a vivere senza sua madre.
Il film ricorda moltissimo nell’attaccamento malato Psycho di Alfred Hitchcock, Julio Cesar è infatti un moderno Norman, senza fare eccezione per le manie più eccentriche e a tratti disgustose ma, proprio come per Norman, siamo di fronte a un moderno Edipo. È infatti la tragedia greca la reale matrice di El Paraìso, complice anche l’importanza rivestita dal tema universale della morte.
La dipartita però non viene vissuta, ovviamente, accettandola, ma c’è un estremo tentativo di mantenere viva la madre in sé: intuizione grottesca ma geniale la modalità in cui questa (non) separazione avviene.
El Paraìso però non parla solo di morte, lutto e droga: grande spazio viene infatti dato al rapporto con la terra di origine e quella in cui si vive, alla musica, al ballo, alla convivialità. El Paraìso in conclusione parla del vivere al meglio possibile, nel luogo più adatto a sé e, soprattutto, in compagnia delle persone amate o anche da soli.
L’interpretazione di Edoardo Pesce risulta matura e ben costruita, il personaggio infatti impersona perfettamente la doppia natura del rapporto morboso con la madre, fatto di affetto e tentativo di evasione, attraverso movenze e gesti goffi, ma con uno sguardo complessivamente triste che contribuisce alla buona riuscita della pellicola.
Data di uscita: 06 giugno 2024Genere: DrammaticoAnno: 2023Paese: ItaliaDurata: 106 minProduzione: Ascent Film, Young Films con Rai Cinema, prodotto da Matteo Rovere, Andrea Paris, Carla Altieri, Roberto De Paolis.
Distribuzione: I Wonder Pictures