Il progetto Biogora nasce nel 1999 dalla passione per la musica di 5 ragazzi genovesi, i quali attirano l’attenzione di una label romana, la Antibemusic, dopo il cd autoprodotto del 2001, “We are not made for this life”; la casa discografica gioca un ruolo fondamentale con la produzione del full length Sheep e con l’attuale promozione del gruppo, che li porterà a suonare sul palco di Piazza San Giovanni durante il concerto del primo maggio. Al momento non ancora noti al grande pubblico, ma c’è da scommettere che nei prossimi mesi il nome comincerà a circolare.
Sheep? a dire la verità lascia un po’ perplessi. Il genere proposto dai Biogora è quel cosiddetto nu metal che sta acquisendo notorietà negli ultimi anni grazie a band come System of a down, Slipknot e Korn. Se dovessi chiamare in causa come fonte d’ispirazione per questo gruppo la scelta ricadrebbe senza dubbio sui System of a down, coi quali i Biogora condividono un’idea personale e un po’ fuori dagli schemi del nu metal che invece sembra tutto uguale in molti altri gruppi. Un sound con potentissime chitarre e batteria accompagna linee vocali che alternano grezzo a melodico, screaming a cantato classico.
La caratteristica principale nel caso dei Biogora è la scelta di inserire effetti particolari di tastiera e sintetizzatore laddove non ce li si aspetterebbe, e così un tocco delicato alla Depeche Mode accompagna una musica furiosa che va da tutt’altra parte. Per chi ama la commistione di generi questo è un invito a nozze.
Voce e strumenti sono tutti degni di nota, di alta qualità e probabilmente saranno una bella sorpresa per le orecchie del pubblico giovane del concerto di Roma. Alcuni cori, così come certi passaggi di chitarra, esulano dal genere sopracitato e assumono tonalità più classiche del metal, come ad esempio nella canzone che apre il cd, CP, dove si ha l’impressione di cori molto simili a quelli dei Children of Bodom degli ultimi due album.
Quello che crea qualche punto interrogativo è il filo conduttore dell’album. Intendo dire che la band appare sempre molto sopra i toni, sempre arrabbiata contro qualcosa o qualcuno; si ha l’impressione a volte che in questo atteggiamento ci sia poca convinzione e che si segua come un comandamento una via pur senza esserne completamente d’accordo. Così, pur presentando canzoni dotata ognuna di propria personalità, Sheep a volte sembra più il frutto del concetto precostituito che per fare nu metal bisogna essere incazzati piuttosto che il frutto di un’esasperazione vera e propria.
Mancano quei momenti di pausa che sono indispensabili per far respirare l’ascoltatore, il quale arriva troppo teso alla fine dell’album, quasi stressato; questa scelta può risultare vincente se si punta ad un pubblico molto giovane che cerca l’alternativo ad ogni costo, ma bisogna saper dosare gli elementi, o essere disposti a pagare il prezzo di risultare snervanti a lungo andare.
Vi sono altri due punti oscuri che sono facilmente riscontrabili. Il primo riguarda la ritmica delle canzoni in italiano (si ascolti Resto immobile per esempio): alcune parti di rap piuttosto giovanilistico, alla Articolo 31 per intenderci, risultano poso idonee ai propositi di una musica che col rap ha poco o nulla da spartire, se non alcune parole pronunciate in velocità ma nemmeno piuttosto frequentemente; e mentre lì sono parole parlate, qui dovrebbero essere cantate, cosa a che di rado si verifica nei brani di questo cd.
Il secondo punto a sfavore è costituito dai testi veri e propri, che a volte sembrano molto immaturi considerata l’età media dei componenti. Diciamo che sembra che l’impegno non sia stato concentrato molto su questo aspetto.
Tuttavia, l’impressione generale non risulta affatto negativa, e siamo sicuri che con una produzione ottima come quella di Sheep, se i Biogora sapranno trovare quella strada personale che per il momento non è ben chiara, potranno raggiungere un discreto successo nel campo della musica non commerciale.
Voto: 6.5
tracklist:
1. CP
2. Resto Immobile
3. Plastica
4. New G.N.A.5. 1000 Shots
6. Servant
7. Karra
8. Fish
9. Sheepman
10. Fai Schifo