Sabato 5 marzo alle ore 21, presso l’Auditorium delle Scuole Medie Stefanini, l’associazione Cineforum Cinit Labirinto presenta la proiezione del film muto “The river”, regia di Frank Borzage, con accompagnamento musicale dal vivo.
FILM
L’unica copia esistente de ‘Il fiume’, il mitico film diretto da Frank Borzage nel 1928, fu scoperta da William K. Everson e da Alex Gordon negli archivi della 20th Century Fox.
Il film è incompleto. L’inizio, due scene intermedie e il finale sono andati perduti.
La seguente ricostruzione dà un’idea dello sviluppo intero del film e della sua trama.
Il film inizia con Allen John Pender (Charles Farrel) che si costruisce la propria barca sognando il mare, disperso da qualche parte nelle montagne rocciose. Lasciato il mulino nel quale è cresciuto scende il fiume con la propria barca. In autunno viene bloccato dalla costruzione di una diga attraverso il fiume. Il cantiere è in fermento: il capo, Marsdon (Alfredo Sabato), ha appeno ucciso un ingegnere che si era innamorato della sua compagna, la giovane e misteriosa Rosalee (Mary Duncan). Marsdon viene arrestato e Rosalee si precipita al cantiere. Rosalee promette a Marsdon di aspettarlo. L’assassino le dà il suo corvo addomesticato per tenerla d’occhio e proteggerla fino al suo ritorno. John assiste alla separazione dei due amanti. Non lontano da dove si trova John, Sam (Ivan Linow), un gigantesco sordo muto che giura di vendicare la vittima, un suo caro amico.
La madre del sordo muto implora John di prevenire l’omicidio. John riesce a bloccare Sam e i due diventano amici. Marsdon viene portato via dalla polizia.
La pellicola incompleta, così come ci è giunta, inizia circa da questo punto.
Già dalle prime battute si evince il ruolo dei due personaggi all’interno della loro relazione: lei, la donna matura, esperta delle faccende della vita e disillusa nei confronti della realtà e lui, il ragazzo buono, forte, dai sani e ingenui principi, cresciuto nel bosco. Distratto dall’attrazione verso la donna e da motivi più o meno inutili John finisce per perdere tutti e quattro gli ultimi treni in partenza per la città prima della primavera successiva.
IDEAZIONE E MUSICA (a cura di Riccardo Buck)
“Il cinema mi ha sempre affascinato per la sua qualità suprema e complessa di unire spazio e tempo, dando avvio a infinite variazioni su questo rapporto. L’idea di musicare una pellicola muta, cercando dunque di creare non un mero accompagnamento ma una nuova entità contemporaneamente visuale e sonora, mi ha sempre affascinato. In particolare mi interessa il fatto di prendere una vecchia pellicola, di soffermarmi sui suoi ritmi e sul suo respiro e di ricavarne una musica che ne esalti questo o quell’aspetto ritmico.
“The river” è un film incompleto, di grande semplicità e poesia. Le parti che mancano lo rendono ancora più elementare: tutta la pellicola si sviluppa sulle sponde del fiume o all’interno della casa di Rosalee, salvo i tentativi di ‘fuga’ di John su per le scale verso il treno e le scene nel bosco. In più il fatto che è incompleto mi autorizza in parte a penetrarlo con i miei ritmi, giocando sul fatto che risulta come sospeso, così com’è, senza inizio ne fine. E’ come se la Storia ci avesse consegnato una pellicola erosa dal tempo, decontestualizzata e dunque in cerca di un contesto, impreziosita dalla sua mutilazione che la rende senza tempo. Questi sono i motivi principali che mi hanno spinto a scegliere questo film.
La proiezione, prevista a Treviso per sabato 5 marzo 2011, vedrà affiancate una formazione di strumenti classici (pianoforte, flauto, viola e clarinetto) e un gruppo post-rock (3 chitarre, basso, batteria). Queste due formazioni si alternano durante la proiezione. Il tutto è esageratamente melodico e eccessivamente minimale, a creare una tensione latente tra i due amanti, ai loro primi e tormentosi approcci.
La musica è sempre sul bordo, pronta a sconfinare nella banalità e nel cattivo gusto. Sebbene non lo dia esplicitamente a vedere cresce d’intensità insieme al film e allo stesso tempo perde in serietà fino al finale quasi ‘splatter’ suggerito dal modo ridicolo ma insieme sofisticato e poetico con cui il film si è rovinato.
Concludendo, nel fare questo mio lavoro di composizione per pellicola muta, mi sono reso conto che non ha senso (in circostanze normali) musicare un film muto, visto che vive di un ritmo, spesso di molti ritmi, che si intrecciano tra loro in modo estremamente complesso, oserei dire più che musicale.
Il mio lavoro musicale è situato in un campo forse più concettuale, ma che comunque ha a che vedere con un relitto, una pellicola erosa, un ente speciale e meraviglioso ma non definibile esattamente come film. La mia musica vorrebbe giocare soprattutto con questo aspetto.”
SABATO 5 MARZO 2011, ore 21
“THE RIVER” – FILM MUTO CON MUSICA DAL VIVO
presso AUDITORIUM STEFANINI, viale Terza Armata 35
Ingresso Libero
Iniziativa organizzata da Cineforum Cinit Labirinto con il sostegno del Comune di Treviso
www.cineforumlabirinto.wordpress.com