“LA PRUEBA” di Judith vélez

Viaggio in Perù

Amori in (con)corso
Miranda cerca il padre scomparso 13 anni prima, l’unico in grado di salvare il fratello Tomàs affetto da malattia ereditaria e urgentemente bisognoso di una trasfusione di sangue. Con l’aiuto di alcuni compagni di viaggio e in special modo di Saúl, giovane ingegnere idraulico, la protagonista intraprende un viaggio attraverso la regione Andina del Perù dove sembra si nasconda il padre latitante. Tra terreni aspri e desertici sovrastati da cieli immensi e tra popoli e villaggi immobili nel tempo, Miranda avrà modo di riflettere sulla sua gioventù in famiglia, sul suo rapporto con il padre funzionario di stato e sulle vicende che l’hanno portata a scontrarsi con una società profondamente corrotta. Un’esperienza che porterà la ragazza a cambiare radicalmente la sua idea di giustizia prima dell’atteso incontro con il padre.

Primo lungometraggio di Judith Vélez, professoressa di Cinema all’università di Lima e produttrice, La prueba è un road movie che ha il pregio di mostrarci territori magnifici raramente frequentati dal cinema mondiale; quei paesaggi andini-peruviani che qui non sono solo sfondi suggestivi su cui far scorrere le vicende dei protagonisti, ma soprattutto sono cassa di risonanza dei loro sentimenti e dei loro ricordi e specchio di un paese affascinante, aspro e ricco di contraddizioni.

Già, perché come in ogni film sudamericano degli ultimi tempi, il genere, in questo caso il road movie o meglio il viaggio di formazione, è spesso l’involucro nel quale confluiscono diverse tematiche, soprattutto sociali e politiche. E non potrebbe essere altrimenti, vista l’urgenza con cui gli artisti di quel continente sentono di denunciare il passato recente dei loro paesi provati da anni di violenze, corruzioni e scandali. Nel film di Vélez, la storia di Miranda, figlia tradita da un padre costretto ad abbandonare la famiglia e a darsi alla macchia in seguito a un tentativo fallito di investimento di fondi pubblici, è metafora della sete di giustizia e dell’indignazione che rischia di sfociare in vendetta dell’intero popolo peruviano verso i poteri forti, per usare un termine in voga, veri colpevoli delle difficoltà del paese.

La siccità che accompagna la ragazza attraverso la sua ricerca e che attanaglia la zona, si allevia solo con la pioggia finale, acqua che esaudisce le preghiere cristiano-pagane dei contadini allo stremo e lava via la polvere e la stessa cenere dalla quale il Perù sembra disposto generosamente a rinascere. A tratti incantatore, con qualche piccolo didascalismo nella sceneggiatura, il film di Judith Vélez arricchisce una selezione ufficiale tra le più interessanti degli ultimi anni del Festival di Verona.

Premio Calzedonia Miglior Film Schermi d’Amore 2007
Premio Migliore Sceneggiatura Schermi d’Amore 2007
Regia e sceneggiatura: Judith Velez
Interpreti: Jimena Lindo (Miranda), Gianfranco Brero (Ignacio), Pietro Sibille (Saul), Leonardo Torres Vilar (Tomas), Kathy Serrano (Aida), Sergio Paris (Andres).
Fotografia: Ricardo Rodriguez
Durata: Peru 100′