“LUSSURIA – Seduzione e Tradimento” di Ang Lee

Il ritorno di Ang Lee

Durante la Seconda guerra mondiale, il clima all’interno della Cina è scosso dall’invasione delle truppe giapponesi che, sostenute anche da alcune amministrazioni collaborazioniste cinesi, conquistano le città più importanti del territorio. In questo contesto la giovane Wang entra a far parte della resistenza e diventa una pedina importantissima contro il governo collaborazionista di Shangai.

Wang (Wei Tang) è una giovane universitaria che si lascia coinvolgere in un progetto teatrale che sostiene la resistenza, ma questo è solo l’inizio di una lunga avventura che costringerà la ragazza cinese a molti sacrifici. Wang recita magistralmente la parte della moglie di un ricco commerciante, anch’esso impersonificato da un attivista della resistenza, e si infiltra nell’ambiente della borghesia militare del governo collaborazionista fino a far innamorare Yee (Tony Leung), uno degli uomini più potenti in circolazione.

Le numerose scene di sesso del film, oggetto di altrettante critiche, mostrano il sacrificio fisico che Wang è costretta a sopportare: la relazione sfocia in rapporti sessuali violenti, che mettono a dura prova il fisico della giovane ragazza. Wang, confidandosi con uno dei capi della resistenza, racconta come sia terribile avere rapporti sessuali con Yee, e piange al pensiero di dover ritornare ancora tra le sue braccia.
Ang Lee, uno dei registi più premiati di quest’ultimo periodo, commenta così la restrittiva censura che ha accolto il suo film negli Stati Uniti: “Gli americani vedono la violenza come un fattore casuale che entra nei film, mentre il sesso viene altamente proibito”. Nella parte centrale del film si susseguono effusioni tra i protagonisti che lasciano poco spazio all’immaginazione, ma ogni movimento della ragazza è sempre contrassegnato da una specie di rassegnazione e dolore per quello che le sta accadendo; le sequenze erotiche non appaiono senza motivo ma rimarcano brutalmente il sacrificio di Wang.

Duarante lo svolgersi della vicenda scorrono scene dove la tensione sale incredibilmente e Ang Lee lascia il pubblico col fiato sospeso nell’attesa di sapere cosa accadrà dopo qualche secondo; il ritmo del film, considerando la sua natura thriller, è invece piuttosto lento e spesso viene frammentato da momenti che disorientano lo spettatore.
Appare evidente il ruolo della donna nella patriarcale società cinese, dove le mogli dei più alti funzionari dello stato si dedicano soltanto al gioco e allo shopping e non sono nemmeno messe al corrente di quello che accade attorno ai propri mariti; in antitesi a questa condizione femminile c’è la figura di Wang che, con l’arma della seduzione, è riuscita ad ingannare l’astuto e violento Yee.

Titolo originale: Se jie
Nazione: Cina, U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Drammatico, Thriller, Romantico
Durata: 156′
Regia: Ang Lee
Sito ufficiale: www.bvi.com.tw/movies/…
Cast: Tony Leung Chiu Wai, Joan Chen, Anupam Kher, Lee-Hom Wang, Wei Tang, Johnson Yuen, Chih-ying Chu
Produzione: Focus Features
Distribuzione: BIM
Data di uscita: Venezia 2007
03 Gennaio 2008 (cinema)

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Giornalista pubblicista iscritto all'Albo dei Giornalisti del Veneto dal 2010. Vincitore del concorso di critica cinematografica "Premio Alberto Farassino" nel 2008 e selezionato fra gli autori pubblicati nel volume "53 esordi critici" (ed. Lampi di stampa, 2009), collabora con la rivista online NonSoloCinema dall'autunno del 2007. Appassionato di cinema classico, ha concentrato l'attività di collaborazione per la Sezione Cinema partecipando come inviato a numerosi festival cinematografici. Dal 2009 è Presidente dell'associazione culturale Cineforum Labirinto, aderente al CINIT - Cineforum Italiano, che organizza proiezioni, corsi e incontri cinematografici nella città di Treviso.