Ci voleva Netflix per realizzare il quindicennale sogno nel cassetto di Guillermo del Toro.
Nella versione scritta da del Toro e Patrick McHale, Pinocchio di Carlo Collodi fa un salto temporale: siamo sempre in Italia, ma non più nell’Ottocento suppergiù, ma nel ventennio fascista, e il tema della fiaba diventa sì il raggiungimento della vita attraverso un percorso fatto di imperfezioni, ma anche attraverso la cosa che da più valore alla vita, cioè la morte.
Non è forse un Pinocchio per bambini, perché la morale finale è scolpita soprattutto per far riflettere le generazioni adulte.

Con la tattilità di una incredibile animazione in stop-motion, Pinocchio prende vita dalle pagine al grande schermo.
L’operoso carpentiere Geppetto perde il suo figlioletto Carlo in un incidente bellico umanamente incomprensibile. Cade in depressione, diventando un colizzato tollerato dal paesello in cui vive. Un giorno decide di intarsiare un burattino in memoria del figlio.

 

Guillermo del Toro’s Pinocchio – (Pictured) Pinocchio (voiced by Gregory Mann). Cr: Netflix © 2022
Uno spirito dei boschi dà la vita a quel pezzo di legno nodoso e filiforme, con chiodi a vista che ricorda, più che un bambino, una piccola creatura di “Frankenstein” (Del Toro e Gustafson – veterano di stop-motion – si sono ispirati alle illustrazioni dell’artista americano Gris Grimly – a cui è stato attribuito un credito di co-produzione – per un’edizione del 2002 del libro di Collodi).
Non sarà facile per Geppetto, né per il Grillo Parlante Sebastian, che viveva nel tronco di legno che ombreggiava sulla tomba del figlio Carlo, abbattutto poi dal falegname, educare l’esuberanza curiosa di Pinocchio, questo il nome del burattino.
Soprattutto nell’epoca di regole rigide, di imposizioni ferree che adombrano l’Italia.

 

Del Toro “usa” Pinocchio come antieroe, come un dissidente, per porre domande profonde (in Chiesa il burattino contemplando il grande Cristo di legno chiederà a suo padre “Anche lui è di legno. Perché Lui piace e io no?”) e sbeffeggiare il ventennio, senza timori.

 

Guillermo del Toro’s Pinocchio – (L-R) Gepetto (voiced by David Bradley) and Pinocchio (voiced by Gregory Mann). Cr: Netflix © 2022
Del Toro ha animato e reinventato le pagine di Collodi con un sagace lavoro di intarsio narrativo tra dramma e incanto. Ha contratto elementi della fiaba classica per poi ampliarla con modifiche eccentriche.
Il Conte Volpe sono due personalità che si fondono: Mangiafuoco e la Volpe; Lucigonolo è figlio del Podestà; non c’è il pase del balocchi, ma c’è la gioventù fascista mandata in guerra; c’è un’entità che evoca le Parche a determinare il destino.
Tra il 1911 e il 2022 ci sono stati 22 adattamenti de Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi. Quattro di loro sono stati rilasciati tra il 2019 e il 2022 (Dal 1883 a quella del 2008 (disegni di Lorenzo Mattotti, introduzione di Tiziano Scarpa, nota di Emilio Varrà, I Millenni, Einaudi) sono state circa 200 – più di una per anno – le edizioni delle Avventure di Pinocchio (1881-1883) di Carlo Collodi, che apparvero per la prima volta sul Giornale per i bambini diretto da Guido Biagi con il titolo La storia di un burattino)
L’innovazione abbagliante e inquietante, cupa e tragica, tremendamente coraggiosa o sfacciata di Del Toro ha il ptere di far perdonare alcuni dettagli o deviazioni narrative che spariscono senza troppe spiegazioni.
Con le musiche di Alexandre Desplat e la fotografia di Frank Passingham, il Pinocchio di Guillermo del Toro e Mark Gustafson è una fiaba meticolosa nel raccontare l’oscurità di cui sono formate le favole, abile nel suo sbizzarsi e meravigliare, devota al mestiere cinematografico.
DAL 4 DICEMBRE IN CINEMA SELEZIONATI
DAL 9 DICEMBRE SU NETFLIX

Regia: Guillermo del Toro e Mark Gustafson

Produzione: Guillermo del Toro, p.g.a.; Lisa Henson; Gary Ungar, p.g.a.; Alex Bulkley, p.g.a. e Corey Campodonico

Sceneggiatura: Guillermo del Toro e Patrick McHale

Tratto dal libro Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi

Musica: Alexandre Desplat

Brani: musiche di Alexandre Desplat; testi di Roeban Katz, Guillermo del Toro e Patrick McHale

Coproduzione: Melanie Coombs, Gris Grimly, Blanca Lista

Direzione della fabbricazione dei personaggi Ian MacKinnon, Peter Saunders e Georgina Hayns

Direzione della fotografia: Frank Passingham
Scenografia: Guy Davis e Curt Enderle
Montaggio: Ken Schretzmann, ACE; Holly Klein
Supervisione animazione: Brian Leif Hansen

Art director: Robert DeSue

Produzione effetti speciali: Jeffrey Schaper

Supervisione effetti speciali: Aaron Weintraub

Sound design e supervisione suono: Scott Martin Gershin

Fonici di ri-registrazione: Jon Taylor, Frank A. Montaño

Casting: Mary Hidalgo

Cast vocale originale: Ewan McGregor (Il Grillo), David Bradley (Geppetto), Gregory Mann (Pinocchio e
Carlo), Burn Gorman (Prete), Ron Perlman (Podestà), John Turturro (Mastro Ciliegia), Finn Wolfhard
(Lucignolo), Cate Blanchett (Spazzatura), Tim Blake Nelson (Conigli neri), con Christoph Waltz (Conte
Volpe) e Tilda Swinton (Spirito del bosco e Morte)