Cannes ’09: totopalma

Ecco i principali candidati al massimo riconoscimento del Festival

Giunti quasi al termine di questa 62esima edizione, si può oramai trarre un bilancio quasi del tutto esaustivo di questa manifestazione. Sempre se non ci saranno sorprese dell’ultimo minuto, il favorito alla Palma d’Oro sembra essere proprio Vincere di Marco Bellocchio, una pellicola piaciuta molto all’estero e che potrebbe perfettamente corrispondere ai canoni di giudizio dettati dalla Giuria presieduta da Isabelle Huppert.

L’attrice francese aveva infatti dichiarato nella conferenza stampa ad inizio festival di essere alla ricerca di un film che fosse in grado in suscitare emozioni. Il personaggio di Ida Dalser raccontato da Bellocchio in Vincere sembra la risposta perfetta a questa esigenza. Ida, nel suo amore ossessivo verso una persona che non la desidera più, ricorda molto in termini ossessivi quello della stessa Huppert ne La Pianista, quindi è facile da presumere il perché l’ago della bilancia penda, seppur non in modo preponderante, a favore dell’unica pellicola italiana in concorso.

Principale antagonista al film di Bellocchio è Un Profeta di Audiard, ma pare onestamente difficile (seppur non impossibile, Venezia insegna) che un film francese trionfi per la seconda volta consecutiva, dopo la Palma d’oro lo scorso anno a La classe. Certamente però un o più premi di rilievo gli verranno assegnati.

Se i grandi autori hanno nel complesso proposto pellicole non memorabili, nonostante ci siano stati mediamente buoni film, eventuali dissidi all’interno della Giuria potrebbero, come accadde lo scorso anno con Gomorra, far propendere per un outsider. In questo caso indicare una pellicola è più difficile e, al di là dei rumors dell’ultima ora, sono diversi i film che per diverse ragioni sarebbero in grado di imporsi. Uno di questi è The time that remains di Elia Suleiman, che conclude la trilogia del regista dedicata alla Palestina.

Foto a cura di Alcide Boaretto Copyright © NonSoloCinema.com – Alcide Boaretto