“Due contro una” di Elisabetta Sgarbi

Il cinema sullo sfondo, le parole in primo piano.

Doc 2005 Concorso
Elisabetta Sgarbi torna al Torino Film Festival, con questo documentario in concorso nella sezione “Doc 2005”, e sorprende il pubblico con un lavoro irriverente basato su un libro irriverente.

Non pochi dubbi aveva lasciato il primo lungometraggio di Elisabetta Sgarbi, “Notte senza fine”, presentato lo scorso anno nel concorso principale del Torino Film Festival. La domanda che sorgeva dopo aver visto il film, interpretato da attori di primo calibro come Galatea Ranzi, Toni Servillo, Laura Morante e Anna Bonaiuto, ruotava attorno al senso di mettere in scena un testo attraverso un film dall’alta costruzione formale teatrale e incentrato sulla parola, dove il linguaggio cinematografico passava nettamente in secondo piano. Un dubbio analogo può nascere dopo la visione di “Due contro una” sostituendo come secondo termine di paragone al teatro, il genere dell’intervista televisiva. Quanto “cinema” c’è in un lavoro come quello di Elisabetta Sgarbi? Quanto sono “cinematografici” i suoi lavori?
I suoi lavori hanno il pregio di condurre ad una riflessione sul linguaggio cinematografico e sui confronti con gli altri linguaggi. Il suo non è un cinema dal punto di vista classico. Il suo è un cinema personale, intimo, indipendente, giustamente presente in un festival cinematografico importante, come il Torino Film Festival, che ha il compito di presentare “i cinemi”che caratterizzano la nostra epoca, quindi tutti i tipi di cinema: fiction, documentari, pseudo-documentari, animazione, video arte, film di ricerca, cortometraggi etc..

E’ chiaro ormai come quello di Elisabetta Sgarbi sia un “cinema della parola” che si declina in forme diverse: a volte come monologo, a volte come intervista, a volte come dialogo. E’ la voce la vera protagonista dei suoi lavori, ed è intorno ad essa che ruota il linguaggio cinematografico che funge solo da mezzo espressivo di supporto.
Anche in “Due contro una” protagonista assoluta è la parola tratta da un testo letterale, scelta coerente e quasi inevitabile visto il lavoro di direttore editoriale della Bompiani di Elisabetta Sgarbi. Il testo di partenza è il best-seller europeo “Buongiorno Pigrizia – Come sopravvivere in azienda lavorando il meno possibile” di Corinne Maier, edito in Italia dalla Bompiani (il che spinge anche a considerare film come un’accurata operazione di marketing…), venduto in Italia già in 160 mila copie. Un libro irriverente sul mondo del lavoro che ha creato curiosità, dibattiti e polemiche in tutti i paesi in cui è stato distribuito. “Due contro una” è costituito da due interviste condotte rispettivamente da Ferruccio de Bortoli e Mario Andreose all’autrice del libro, Corrine Maier. I due manager, che hanno diretto due tra le più importanti imprese culturali in Italia, tra domande ironiche e provocatrici intervistano la scrittrice che con il libro ha saputo smascherare i vizi della vita aziendale, riflettendo sull’ “aziendalese”, lingua ufficiale delle aziende, sull’etica e la cultura d’azienda, sulla disoccupazione e sulla precarietà del lavoro.
Dopo “Mobbing- mi piace lavorare” di Francesca Comencini e “Volevo solo dormirle addosso” di Eugenio Cappuccio, anche il documentario della Sgarbi rivolge lo sguardo al mondo del lavoro con le sue dinamiche.

Elisabetta Sgarbi parte dal testo del libro per innescare delle conversazioni e gioca con le immagini attraverso dei filmati montati e proiettati su un grande telo posto dietro l’intervistato e l’intervistatore. Qui si assiste ad un film nel film con la visione di spezzoni tratti da Scopinich, Blasetti, Orsini e da alcuni film sovietici trasmessi da Enrico Ghezzi in “Fuori orario”. Il cinema resta, quindi, ancora una volta in secondo piano (effettivamente alle spalle dei protagonisti), rispetto al testo letterario, ma permette alla regista di giocare con i suoi rapporti con i dialoghi dando esisti diversi e innescando meccanismi particolari nella comunicazione.

DUE CONTRO UNA
Italia, 2005, Betacam SP, 48, col.
regia/director Elisabetta Sgarbi
fotografia/director of photography Elio Bisignani
montaggio/film editor Luciano Marenzoni
interpreti/cast Mario Andreose, Ferruccio de Bortoli, Corinne Maier produzione/production Betty Wrong