Se ne è sentito parlare talmente tanto, che ormai si arriva a teatro con un bel carico di aspettative sulle spalle.
Ha fatto tappa a Bologna dal 29 febbraio al 4 marzo Slava, con il suo meraviglioso Snowshow
Se poi, non appena si varca la soglia d’ingresso – in questo caso quella del Teatro Duse – si scopre che famiglie, bambini, coppie e gruppi di amici si accalcano gli uni sugli altri per poter vedere le magie di Slava, per ben cinque giorni consecutivi (tutto esaurito a Bologna da mercoledì 29 febbraio a domenica 4 marzo, nonostante le doppie repliche nel weekend), viene da sé che quelle aspettative salgono ancora di più.
E così, quando ci si ritrova seduti in platea, a dire il vero una parte di sé è quasi convinta che finirà un po’ delusa, come sempre accade quando si è sentito parlar troppo, e troppo bene, di qualcosa. Ebbene, non è questo il caso. Slava’s Snowshow è davvero qualcosa di unico e eccezionale, quanto meno per il fatto che spettacoli del genere, almeno in Italia, finora non se ne erano visti.
C’è proprio tutto in quelle due ore e più di “recita”, se così la si vuol chiamare (il termine è decisamente riduttivo!): l’arte del clown portata all’eccellenza; magie di trucchi, costumi, scenografie, effetti speciali; un gioco di luci e colori meraviglioso; un sottostrato (in realtà neppure troppo sotto) di riflessività e sensibilità; un’interazione con il pubblico spinta all’estremo, ma un estremo piacevole e divertente.
L’effetto è quello di finire catapultati in un sogno, tanto onirica e surreale è la veste indossata dallo spettacolo. Non solo. Si capisce sin dai primi minuti che quel sogno non ci si limiterà a guardarlo e basta, ma si finirà per giocare una parte attiva in esso (preparatevi perciò a tutto, mettendo da parte timidezza e soprattutto compostezza!).
Guardandosi attorno e notando le espressioni dei grandi e dei bambini presenti in sala, si comprende benissimo perché mai proprio Slava’s Snowshow – creato e diretto dallo stesso Slava in collaborazione con Gwenael Allan Artistic Properties-GAAP e in Italia portato in scena da Ater in collaborazione con Rever-se e Teatro EuropAuditorium – sia risultato nel 1997 vincitore assoluto dell’Olivier Award come Miglior Spettacolo, e ci si spiega anche perché in dieci anni esso sia stato visto da più di un milione di spettatori, in venticinque paesi diversi.
A Bologna, la magia dello Snowshow, che ha preso vita all’interno di un teatro – bellissimo, c’è da dire – come il Duse, creando un effetto da fiaba surreale, è stata affidata ad alcuni interpreti talentuosissimi: i clown Onofrio Colucci, Oleg Lugovskoy, Guido Nardin, Evgeny Perevalov, Georgiy Deliyev, Aelita West, Bradford West (da cui tutti coloro che vogliono imparare l’arte circense dovrebbero prendere lezioni almeno una volta nella vita).
Capofila della banda di artisti ovviamente Slava, oggi conosciuto in tutto il mondo per aver reinventato l’essenza stessa dell’essere clown a teatro (basti pensare che molti dei suoi ex-allievi possiedono oggi delle compagnie proprie e alcuni hanno persino preso parte alle produzioni del Cirque du Soleil).
Insomma, uno spettacolo magnifico fuori dalle righe di ogni canone a cui noi Italiani siamo abituati, durante il quale ci si diverte come pazzi e che da The Times viene definito “un classico imperdibile del XX secolo e uno spettacolo di una rara bellezza teatrale”. Consigliato proprio a tutti!
I prossimi appuntamenti del Teatro Duse di Bologna sono previsti per il 7 marzo con La vedova allegra e il 10 marzo con la Limon Dance Company.
www.teatrodusebologna.it; www.slavasnowshow.it