“MELANCHOLIA” DI LARS VON TRIER

Infinitamente piccolo, infinitamente grande

Uno strano vento soffia. Nello stesso anno Terrence Malick e Lars Von Trier raccontano l’inizio e la fine del mondo intrecciando l’infinitamente piccolo dei nostri affanni all’infinitamente grande dei capricci dell’universo.

In The Tree of Life, Malick crea suggestive sequenze per raccontare l’inizio. Con magnificenza e mistero, parte dal principio per arrivare agli anni sessanta in un quartiere della middle class americana, ma di questo se n’è già a lungo parlato.
Negando una suspance da manuale, Von Trier ci dice subito che tutto è finito; per poi passare alla narrazione degli ultimi giorni, da un punto di osservazione unico: l’universo chiuso di una voliera lussuosa che intrappola melanconia e illusorie speranze di salvezza.

In una dimora borghese, da principio popolosa per una festa di matrimonio, che a poco a poco si svuota, risuonano i sussurri e le grida di una borghesia che difende strenuamente ciò che ormai è perso e che non potrà essere rimpianto perché, il demiurgo del Dogma ce lo ricorda, ci siamo solo noi. E se un pianeta intrude con spettacolarità da fantascienza il pianeta terra, non resterà memoria alcuna.
Dopo un prologo che segna l’inizio di un lungo flashback in cui si succedono meraviglie d’ispirazione pittoriche – da Bruegel a J.E. Millais – giustapposte con l’ausilio di raffinati effetti speciali e fuse al malessere esistenziale di Gustav Mahler, su un viale ritorto, una sposa radiosa e il suo giovane uomo abbandonano una limousine bianca, incastrata in una curva, e a piedi raggiungono la festa in loro onore con due ore di ritardo.

Justine (Kirsten Dunst) e Claire (Charlotte Gainsbourg) sono due sorelle, due volti di un malessere: la depressione e l’onnipotente pieno controllo della propria e dell’altrui vita. La coppia, la famiglia, la carriera, la patologia e l’appartenenza a un mondo chiuso e difeso, oltre al quale c’è un fantomatico villaggio che non si raggiunge mai. A poco a poco tutto si svuota, gli ospiti se ne vanno, e anche lo sposo. Justine, tra le pareti domestiche, risprofonda nella melanconia. Veggente come Cassandra regista il mutare delle cose, mentre Claire sposta la soglia della sua rassegnazione. Sole, con l’unica presenza di un ragazzino che non ha più paura, con serenità o disperazione, con il terrore della perdita o la levità della liberazione si troveranno inginocchiate una di fronte all’altra, ad aspettare la fine.

In lontananza, si avvertono le eco dei maestri, da Bergman a Visconti, da Antonioni a Tarkovskij, che sospingono una narrazione la cui paternità è però inequivocabile, ma senza l’utilizzo di immagini dall’immediata atrocità.
Siamo soli, ci siamo solo noi e di noi non resterà nulla. Sembra una fine necessaria, giunta nel momento in cui tutto si è esaurito, anche se non è ancora coscienza collettiva. La melanconia, il distacco e il male di vivere aiutano a guardare il nitore della volta celeste a occhio nudo. La fine è nei segni, non ci si può sottrarre. Ancora qualche colpo di coda del capo famiglia: l’acquisto di taniche di liquidi essenziali all’autosufficienza, la decisione di non svelare alla moglie il pericolo imminente e l’illusoria certezza di poter ancora decidere, contenuta in una confezione di pastiglie chiusa in un cassetto. La fine sarà uno spettacolo grandioso.

Basta un pomeriggio sonnacchioso al planetario per sentirsi infinitamente piccoli. Per Lars Von Trier può essere giunto il momento di lasciare la nostra piccolissima ribalta e da ex (lo dice lui) melanconico lui è pronto. Il suo egotismo, cozza un po’ con l’infinitamente grande che ci vuole raccontare ma, in fondo, la sua presunzione non fa che confermare la nostra condizione di infinitamente piccoli.
Presentato al passato Festival Cannes, e messo in ombra dalle affermazioni pseudo umoristiche dell’autore – assolutamente condannate e condannabili – è ora restituito al giudizio del pubblico.

Titolo originale: Melancholia
Nazione: Italia, Francia, Germania, Svezia, Danimarca
Anno: 2011
Genere: Drammatico
Durata: 130′
Regia: Lars von Trier
Sito ufficiale: www.melancholiathemovie.com

Cast: Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kifer Sutherland, Charlotte Rampling, John Hurt, Alexander Skarsgård, Stellan Skarsgård, Brady Corbet, Udo Kier
Produzione: Zentropa Entertainments, Memfis Film, Slot Machine, Zentropa International Köln, BIM Distribuzione
Distribuzione: Bim Distribuzione
Data di uscita: Cannes 2011
21 Ottobre 2011 (cinema)