“Manglehorn” di David Gordon Green

A proposito di Al

Venezia 71. Concorso
Angelo Manglehorn è un anziano fabbro che vive in una piccola cittadina della sterminata provincia americana, tirando avanti con il suo lavoro di fabbro, l’amato gatto e il ricordo di un amore perduto da tempo. Ha un figlio di successo che lavora in città e che sente di rado e l’amicizia di una cassiera di banca con la quale, forse, potrebbe maturare qualcosa di più. Ma prima Manglehorn dovrà imparare a lasciarsi alle spalle il passato e reinventare se stesso.

David Gordon Green torna in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia dopo la dimenticabile esperienza di Joe nel 2013, con un film che continua a raccontare le storie della gente comune della provincia americana. Manglehorn è il classico film totalmente, e debolmente, dipendente dal personaggio principale, con una storia in fondo in fondo molto semplice che l’interpretazione di un grande attore dovrebbe riscattare dal tedio della quotidianità. Quei film che devono per forza di cose avere il nome del protagonista nel titolo, e te li ritrovi poi tradotti dalla distribuzione italiana con variazioni sul tema A proposito di…. Ma basta davvero Al Pacino nei panni dell’uomo qualunque per rendere questo “proposito” davvero interessante?

Il non-eroe eponimo, manco a dirlo, è un duro dal cuore tenero, che ha un rapporto problematico con il figlio (“Tu non mi hai mai capito, papà!”) e incontra una donna che potrebbe migliorargli la vita (“Io ti salverò, se solo il fantasma di Brontolo uscisse dal tuo corpo”); e, in primis, se solo il cuore tenero non fosse sepolto una dipendenza ossessivo-compulsiva dal passato (amarcordite?).

Pacino, a cui ovviamente Gordon Green dà carta bianca, riuscirebbe a trasformare il ragionier Rossi in Macbeth ma non può reggere da solo il peso intero di una pellicola che non prende mai il volo. Un lungo preambolo in cui, alla fine, ti chiedi cosa sia davvero successo a parte l’esorcismo di Brontolo (la sceneggiatura è di Paul Logan).

Come ammette lo stesso regista, Manglehorn è Al Pacino e il suo modo di esplorare un personaggio che sta cercando di rimettere insieme i pezzi della sua vita”; ogni altro elemento si limita a sancire la completa eclissi del film nel personaggio attorno a cui ruotano tutto e tutti. Una pellicola godibile ma poco più di questo, con un notevole cast di contorno (Holly Hunter, Chris Messina il regista di Spring breakers Harmony Korine) che avrebbe potuto essere messo al servizio di una storia capace di sfruttare al meglio le loro potenzialità.

Titolo originale: Manglehorn
Nazione: USA
Anno: 2014
Genere: Commedia
Durata: 97’
Regia: David Gordon Green
Cast: Al Pacino, Holly Hunter, Harmony Korine, Chris Messina
Produzione: Worldview Entertainment, Dreambridge Films, Muskat Filmed Productions, Rough House Pictures
Distribuzione: Movies Inspired
Data di uscita: Venezia 2014 – Concorso