“2046” di Wong Kar-Wai

I ricordi sono sempre pieni di lacrime

Nel suo stile inconfondibile Wong Kar-wai costruisce un film intessuto di eleganza e raffinatezza, i cui protagonisti sono gli amori non vissuti ma mai dimenticati

2046 è l’anno in cui il protagonista del film, lo scrittore Chow Mo-wan (interpretato dall’attore feticcio del regista hongkonghese: Tony Leung) ambienta il romanzo di fantascienza che sta scrivendo.
Ma questa data ha anche un significato simbolico per Hong Kong: si tratta infatti dell’anno in cui gli hongkonghesi torneranno a far parte della Cina.

“A partire dal 1997, a Hong Kong è in atto un lento processo di cambiamento, i cui effetti potranno essere valutati solo nel giro di dieci, quindici anni” afferma il regista “E dato che per me le storie d’amore sono intimamente connesse all’idea di costante cambiamento, ho scelto il numero 2046 proprio per accentuare questo aspetto.”
Mediante la scrittura del romanzo il protagonista del film rivive dunque attraverso il ricordo le storie d’amore con le donne che hanno segnato la sua vita.

Come sempre nei film di Wong Kar-wai ( come ad esempio “Hong Kong Express”, “In the Mood for Love”, di cui “2046” è considerato il sequel ) veri protagonisti sono i sentimenti, gli amori impossibili, quelli mancati; amori che lasciano in chi non può viverli un senso di amarezza e malinconia, ma che proprio per questo loro “non essere stati vissuti” acquistano fascino nei nostri ricordi.

Nel suo caratteristico e inconfondibile stile Wong Kar-wai costruisce un film intessuto di eleganza e fascino, grazie soprattutto allo charme e al carisma di Tony Leung e delle varie attrici del cast.

A ciò si aggiungono i continui ralenti, l’atmosfera rarefatta e i colori caldi, caratteristiche tipiche del regista di Hong Kong. Come “Hong Kong Express” e “In the Mood for Love” “2046” è accompagnato da una romantica e suggestiva colonna sonora, composta da brani di Nat King Cole, Dean Martin, Xavier Cugat, da interventi originali di Umebayashi Shigeru, ma soprattutto dall’ossessiva ripetizione di un’aria d’opera: “Casta diva” ( tema principale, come “Quizas, quizas, quizas” in “In the Mood for Love” ).

Sebbene “2046” non possieda né la freschezza di “Hong Kong Express” né l’organicità e la semplicità alla base di “In the Mood for Love”, forse perché troppo popolato di figure, lo stile del regista rimane sempre affascinante ed emotivamente coinvolgente.

Aspettiamo dunque trepidanti il suo prossimo progetto :”La Signora di Shangai” (film di Orson Welles del 1947), che prevede come interprete un’attrice non orientale ma estremamente dotata di fascino e raffinatezza: Nicole Kidman.

Regia, soggetto e sceneggiatura: Wong Kar-Wai.
Fotografia: Christopher Doyle, Jean-Yves Escoffier.
Musica: Peer Raben, Umerbayashi Shigeru (brani di Xavier Cugat, Dean Martin, Nat King Cole, Casta Diva dalla Norma).
Origine: Cina/Francia/Germania/Hong Kong.
Anno: 2002.
Cast: Tony Leung (Chow Mo-wan), Gong Li (Su Li Zhen), Faye Wong (Wang Jing Wen), Zhang Ziyi (Bai Ling), Takuya Kimura (Tak), Carina Lau (Lulu/Mimi).
Durata: 120 minuti.
Filmografia: “As tears Go By” (1988), “Days of being wild” (1991), “Hong Kong Express” (1994), “Ashes of time” (1994), “Angeli perduti” (1995), “Happy together” (1997), “In the mood for love” (2000), “Eros” (2004).