Takashi Murakami, artista giapponese e icona orientale del pop internazionale, è stato grande protagonista l’11 giugno nell’ambito de L’OPERA PARLA, incontri con gli artisti delle opere in mostra al “Mapping the Studio”, iniziativa promossa da Palazzo Grassi in collaborazione con l’Università di Ca’ Foscari, lo IUAV e l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Esperti d’arte e fans provenienti da ogni parte del mondo per incontrare e assistere alla conferenza intitolata “Dal Nihonga al Superflat” con lo storico dell’arte giapponese Nobuo Tsuji, rettore dell’università Tama di Tokyo e direttore del Miho Museum di Shiga prefecture e la moderatrice Angela Vettese, professore di teoria e critica dell’arte contemporanea all’Università IUAV di Venezia e membro del Comitato scientifico di Punta della Dogana François Pinault Foundation.
In occasione dell’appuntamento con Takashi Murakami, dal 9 all’11 giugno Palazzo Grassi ha proposto il Murakami World, tre giornate dedicate all’arte e alla cultura giapponese.
Takashi Murakami ha parlato delle sue origini, della sua gioventù, della sua espeirenza alla Tokyo National University of Fine Arts and Music, dove ha studiato la tradizionale arte giapponese.
Durante il dottorato a Nihonga ha avuto modo di studiare stili occidentali e orientali, ma si è anche interessato di Pop Art e del riporoporre la cultura giapponede in chiave contemporanea.
Murakami studia, rivede e riprogetta arte e manga giapponese…”dietro colori e disegni allegri in realtà ci sono momenti di importante riflessione sulla vita, sull’amore, sulla guerra, l’allegria attira le persona, ma quando entrano nel “Murakami World” capiscono che c’è molto di più, i messaggi che esprimo sono profondi”.
Il Maestro riguardo la tecnica di realizzazione delle sue arti spesso si è paragonato ad “Andy Warhol” dicendo: “io creo idee, messaggi astratti, penso che non sia importante se fisicamente realizzo io il manufatto artistico, ciò che conta sono le idee. Anche Steve Jobs non realizza le sue “opere tecnologiche”, le progetta, le inventa mentre la realizzazione fisica la fanno altri. Penso che anche un oggetto come IPad rappresenti un’opera d’arte tecnologica, tutto ciò che è frutto della mente umana e del pensiero è opera d’arte. La nostra società è cambiata dal dopoguerra, noi siamo una generazione che vive esperienze mai vissute prima e tutto è diventato più complesso, anche l’arte, espressione della società si è complessificata ed è impensabile in alcuni casi che un artista curi tutte le fasi artistiche di un’opera, l’unico obiettivo è la trasmissione del messaggio fedele all’idea artistica dell’ideatore”.
Murakami ha parlato della “sua Factory” di idee, un luogo molto creativo dove lui dirige un team di artisti.
Ha parlato con molta enegia di Superflat, tenicamente come i piani di colore e di immagini piatte bidimensionali derivino da uno stile di carattere derivato da anime e manga.
Lo storico dell’arte giapponese Nobuo Tsuji, rettore dell’università Tama di Tokyo ha prima parlato di arte giapponese e manga e successivamente ha chiaccherato con Takashi Murakami, confrontando i loro punti di vista, in parte tradizionali e in parte pop innovativi sull’arte giapponese.
La conferenza si è chiusa con la domanda: “Lei è ispirato dalla musica pop?”.
Murakami ha risposto: “A volte la musica pop mi aiuta a creare, non seguo un cantante o un gruppo in particolare, è il pop ad ispirarmi”.
Nel 2008 il Time Magazine ha inserito Takashi Murakami nella lista delle 100 persone più influenti al mondo nelle arti visive contemporanee.
La cultura di Murakami di esprime in linea con la tradizione pop con T-shirt, pupazzi, oggettini tecnologici (mouse, pad mouse), portachiavi, ma anche con un’importante edizione a numero limitato di borse per il marchio di Louis Vuitton, contribuendo tutto ciò a far conoscere l’arte del maestro a livello planetario.
In merito a ciò il Maestro ha detto: “Diventare un artista internazionale per me è un importante traguardo per la mia missione: far conoscere ed apprezzare la cultura giapponese”.
Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio