LA PFM OMAGGIA DE ANDRE’

Grande prova live dello storico gruppo progressive italiano a Santa Lucia di Piave (TV)

Cantare De André è diventata una moda abbastanza diffusa negli ultimi anni. In ricordo della memorabile tournée concertistica del 1978-79, dove per la prima volta nella storia della canzone italiana il prog incontrava il cantautorato, una Premiata Forneria Marconi in gran forma propone uno spettacolo per metà dedicato a Faber, e per metà ai propri vecchi successi. Per una serata all’insegna della celebrazione dei Settanta.

Franco Mussida, Franz Di Cioccio e Co. salgono sul palco alle 21.20, accolti da una sala piena zeppa di gente. L’inizio però non è dei migliori: l’ex Filanda di Santa Lucia di Piave è un posto nuovo e molto capiente, ma l’acustica è a dir poco vergognosa – Mussida se ne scusa, “non ci sentiamo bene neppure noi” – e forse per questo i musicisti, in un primo momento, risultano un po’ freddini. «Bocca di rosa», «La guerra di Piero» e «Un giudice» scorrono senza colpo ferire, ma quando arriva «Giugno ’73 », in cui Mussida si produce nel primo, lungo assolo di chitarra della serata, le cose cominciano a cambiare. La PFM è una band di vecchie volpi e di grandi professionisti e, nonostante le condizioni acustiche avverse, riescono ad entusiasmarsi e a scaldare gli animi di tutti: sulle note del «Testamento di Tito», «Zirichiltaggia», «Volta la carta» e «La canzone di Marinella» (il cui arrangiamento è semplicemente strabiliante) Franz Di Cioccio salta e balla come un ragazzino, e con «Amico fragile» la prima parte della serata si chiude in un clima finalmente caldo e anche un po’ commosso.

La seconda parte è dedicata ai successi del gruppo: cinque pezzi intensi – tra cui «Out On The Roundabout» e «Celebration» – ci riportano indietro ai favolosi Settanta, e la band dà la sua lezione di stile. Inutile dire che l’attenzione è tutta concentrata sulla chitarra (anzi, le svariate chitarre) di Mussida e le acrobazie del carismatico Di Cioccio, però onore al merito anche ai bravissimi musicisti che completano la formazione. Chiudono la serata una vivace versione de «Il pescatore» e la celeberrima «Impressioni di settembre», per due ore e mezza di grandissima musica.

Per chi se la fosse persa, la PFM tornerà in Veneto il 10 marzo al Palasport di Schio (prevendite disponibili sul sito www.scoppiospettacoli.it). Vivamente consigliati.